L'Ucraina e la sua rivoluzione sono state fortemente volute e incentivate finanziariamente da associazioni vicine all'UE. E proprio a testimonianza di quanto da me riportato, oggi apprendo che la Crimea, repubblica autonoma ma appartenente all'Ucraina, vorrebbe l'indipendenza rivendicando così le sue radici russe e non europee. I manifestanti hanno occupato il Parlamento chiedendo la secessione dal nuovo governo filo-europeo che in soli due giorni ha già dichiarato che la lingua russa non sarà più lingua ufficiale in Ucraina.

Il Russo era lingua ufficiale nei comuni dove i russi costituiscono più del 10% della popolazione, cioè in 13 delle 27 suddivisioni amministrative del Paese, compresa la capitale Kiev.

Agli Ucraini che hanno giustamente protestato per il loro Paese direi di aprire gli occhi e di ricominciare a farlo immediatamente, perchè questa è una chiara violazione della carta dei diritti europea che stabilisce che le minoranza vanno tutelate e quindi anche la loro lingua. La popolazione di lingua russa in Ucraina costituisce la più grande comunità linguistica russa fuori dalla Federazione Russa, 14.273.000 cittadini ucraini (il 29,3% della popolazione totale) parla il russo come madrelingua.

In Crimea poi non si sono dimenticati la seconda guerra mondiale dove furono invasi dal reich tedesco proprio a causa dei pozzi petroliferi presenti nella zona e liberati dai sovietici dopo otto mesi di barbarie.

Qui dove la maggioranza della popolazione è russa, i russi hanno la loro flotta navale, sul Mar Nero. Flotta già molto potente di per se alla quale ieri si è aggiunta la "Filchenkov" con a bordo 10 mezzi blindati, 200 soldati e 328 marines, e al suo seguito ci sarebbero altre quattro navi con a bordo truppe speciali.

Nei giorni scorsi invece si era aperta l'iscrizione alle milizie popolari ed i cittadini della Crimea erano scesi in piazza a manifestare contro la rivoluzione ucraina.

Non è chiaro se si tratti di spostamenti di routine o di rinforzi mandati da Mosca. Il Cremlino si dichiara estraneo ai fatti ucraini e chiede di esserlo anche all'Europa, che invece non lo è affatto.