Cambiamenti in vista, ce n'è bisogno. Sono queste le premesse, e anche le promesse di Matteo Renzi, che con la sua "cura" particolare ha intenzione di far ripartire l'Italia.

Sul tavolo delle riforme, la più importante è senza ombra di dubbio quella che riguarda il lavoro giovanile; in questo senso il nuovo governo darà 200 mila nuovi contratti per innovazione e ricerca. Stando ad una ricerca americana, così facendo, per ogni mente geniale all'opera si creeranno circa 5 posti di lavoro, il che nella società moderna sarebbe vera e propria manna dal cielo.

Sul fronte economico si ripartirà dalla spending review indetta da Letta e dalla lotta serrata contro l'evasione, soprattutto per quanto riguarda il lavoro cosiddetto "in nero". Negli anni scorsi molti governi hanno cercato di combattere tutto questo, ma i risultati sono stati piuttosto scadenti, se è vero come è vero che le evasioni in Italia sono pari a circa 300 miliardi di euro (!).

Inoltre si batterà la strada dell'accordo con la Svizzera per il rientro dei capitali, che dovrebbe portare nelle casse dello stato all'incirca 6 miliardi di euro. Oltre a questo si tenterà di riaprire la trattativa con Bruxelles per non conteggiare nel deficit - Pil quei miliardi di spese destinati alle infrastrutture.

Importante sarà anche la probabile detassazione totale ai fini Irap e Irpef per i nuovi assunti sotto i 30 anni. Questa misura partirebbe dal basso, ovvero dalle piccole imprese, lasciando fuori le grandi industrie. Il costo stimato è di un miliardo di euro.

Ma, come detto, il nodo principale è quello della disoccupazione giovanile, che interessa circa il 40 % della popolazione, e che il governo è intenzionato a portare a circa il 25%.

In questi giorni la borsa ha reagito abbastanza bene, per non parlare del Pil che ha avuto un incremento dello 0,1 % dopo anni di recessione. Dati che fanno ben sperare per il futuro prossimo, ma anche immediato.

La macchina operativa è al lavoro quindi, e si spera che questo lavoro a qualcosa porterà. L'ha ha capito anche la minoranza del Pd, che oggi presenterà al segretario un documento su lavoro, crescita, occupazione.