Pochi giorni fa il Senato italiano ha approvato e convertito in legge il cosiddetto decreto svuotacarceri, che dovrebbe in parte risolvere il drammatico problema delle carceri italiane, che versano in condizioni di degrado ospitando un numero di detenuti di gran lunga superiore alle reali possibilità.

Ricordiamo, infatti, che la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha intimato all'Italia di risolvere la situazione tassativamente entro il maggio del 2014, pena il pagamento di pesanti sanzioni.

La nuova legge si pone come obiettivo la diminuzione del numero dei detenuti attraverso una serie di misure come il maggiore uso del braccialetto elettronico e la possibilità per i tossicodipendenti di scontare la pena per più di due volte in una comunità di recupero.

Inoltre si farà maggiormente ricorso agli arresti domiciliari e agli sconti di pena, così come all'espulsione dei detenuti stranieri.

L'Unione delle Camere Penali si è pronunciata ieri in modo estremamente negativo riguardo a queste misure che, a loro avviso, non risolveranno nulla, piuttosto creeranno maggiori problemi al sistema di giustizia, già intasato da migliaia di processi pendenti. Ecco le parole espresse da tale Unione: "Il Senato ha licenziato una versione del decreto carceri che non raggiungerà significativi risultati per l'affollamento carcerario, avendo ridotto drasticamente l'ambito di applicazione della liberazione anticipata...".

La nuova legge sembra quindi non applicabile nell'ambito degli sconti della pena e dei reati legati al consumo e allo spaccio di droga.

I risultati saranno quindi poco evidenti e difficilmente si raggiungerà l'obiettivo minimo della scarcerazione di 3000 detenuti.

L'unica possibilità per rientrare nei limiti imposti dalla Corte di Strasburgo sembra ancora quella dell'amnistia e dell'indulto, al momento fortemente osteggiata dal nuovo premier Matteo Renzi. Maggio però si avvicina così come il rischio per l'Italia di versare pesantissime sanzioni che potrebbero essere rivolte a settori come il lavoro e la disoccupazione giovanile.