Nel giorno della festa della donna, il blog di Beppe Grillo lancia una provocazione ed un'ipotesi quanto meno inquietante che ci fa andare indietro nel tempo, ai primi proclami secessionistici dell'ex Lega Lombarda: "E se domani" l'Italia si dividesse?


Il leader del Movimento Cinque Stelle lancia questo sasso nell'acqua, descrivendo lo stato in cui si troverebbe l'Italia, secondo il suo punto di vista. Innanzi tutto il nostro Paese viene definito come "un'arlecchinata di popoli, di lingue, di tradizioni che non ha più alcuna ragione di stare insieme".


Le ragioni, secondo Grillo, sono presto spiegate: gli italiani sono costretti a vivere un incubo, massacrati dalle tasse, spinti a fuggirsene all'Estero oppure a farla finita (suicidandosi), proprio perchè non trovano più i valori di una volta nello Stato italiano, quei valori di democrazia perseguiti sin dalla nascita del nostro Paese nel lontano 1861.


Secondo Grillo, prima che sia troppo tardi, prima che la Lombardia chieda alla Svizzera l'annessione, prima che la stessa cosa facciano il Trentino Alto Adige e la Valle D'Aosta, rispettivamente con Austria e Francia, diventa urgente e necessaria la divisione dell'Italia in macroregioni, come la Repubblica di Venezia o il Regno delle due Sicilie. Solo in questo modo, si riuscirà ad eliminare gli abusi e i "poltronifici" degli uffici regionali attuali.

Beppe Grillo, infine, induce a riflettere sul fatto che l'Italia è in mano ad un signore di novant'anni che decide le sorti della Nazione e ad un imbarazzante venditore di pentole che si atteggia a presidente del Consiglio: chiari riferimenti al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e a Matteo Renzi.

Le parole del leader del Movimento Cinque Stelle stanno già alzando un polverone sul Web ed, immaginiamo, verranno commentate, nelle prossime ore, dai vari esponenti politici.