Con la nomina di 44 sottosegretari e 9 ministri, il governo Renzi ha compiuto l'ultimo atto formale per il pieno controllo della macchina governativa, ma è proprio quest'ultimo atto che rischia di trasformarsi nel primo inciampo del neo premier.

La nomina a Sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture del calabrese Antonio Gentile ha infatti immediatamente suscitato rilievi in merito alla opportunità di tale scelta.

Il senatore Gentile era infatti salito alla ribalta delle cronache appena pochi giorni fa in quanto accusato dal direttore del quotidiano calabrese l'Ora, Luciano Regolo, di aver esercitato pressioni affinché non fosse pubblicata la notizia di un'indagine della Procura di Cosenza a carico del figlio Andrea, al quale vengono contestati i reati di abuso d'ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere nell'ambito di una indagine sugli incarichi d'oro all'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza.

Chi è Antonio Gentile

Nato a Cosenza 64 anni fa, viene eletto per la prima volta al Senato nel 2001 con Forza Italia. Nelle ultime elezioni viene rieletto per il terzo mandato ancora con Silvio Berlusconi, ma segue Angelino Alfano nel Nuovo Centro Destra, di cui diviene coordinatore regionale.

Una famiglia dedita alla politica, dal momento che il fratello Pino Gentile è assessore regionale e la nipote Katia Gentile è stata vicesindaco di Cosenza.

I fatti

La denuncia del direttore dell'Ora alla magistratura fa riferimento a pressioni esercitate, attraverso l'editore Alfredo Citrigno , perché non fosse pubblicata, sull'edizione del quotidiano in preparazione , la notizia dell'indagine a carico di Andrea Gentile.

Secondo la ricostruzione del direttore, di fronte alle pressioni dell'editore è stato opposto il diritto di cronaca, arrivando a minacciare le dimissioni "qualora fossi stato costretto", le parole di Regolo, " a modificare il giornale vanificando il mio lavoro e quello dei miei colleghi". Mentre avveniva la discussione tra direttore ed editore, quest'ultimo riceveva la telefonata in viva voce dello stampatore Umberto De Rose che, ponendosi come mediatore della famiglia Gentile, faceva ulteriori pressioni per convincerlo a non pubblicare la notizia, fino ad utilizzare l'espressione "il cinghiale, quando viene ferito, ammazza tutti".

L'episodio pareva esaurito con questa discussione a tre voci, ma improvvisamente, durante la notte, la rotativa di proprietà di De Rose, subisce un non meglio definito guasto, impedendo la pubblicazione del giornale.

Parte a questo punto la denuncia alla magistratura, con conseguenti smentite da parte di De Rose e Gentile alle quali Regolo risponde consegnando agli investigatori la telefonata integrale registrata quella notte.

Una conversazione che sembra inchiodare il neo sottosegretario alle sue responsabilità.

Le reazioni

La nomina di Antonio Gentile nella squadra di governo è immediatamente stata definita "inopportuna" dal democratico civatiano Mimmo Lo Polito. Successivamente, Massimo Canale dell'area Cuperlo , ha invitato lo stesso Gentile a "rifiutare in attesa di chiarire la sua posizione, soprattutto ai calabresi che hanno visto leso il loro diritto ad essere informati".

Non si è lasciata sfuggire l'occasione Il Movimento 5 Stelle che ha definito la nomina di Gentile la prova che "Renzi è già in rottame".

Certo è che, al di là delle strumentalizzazioni, si tratta di un passo falso che mette immediatamente in difficoltà un governo presentato come una rottura rispetto al passato.

Rottura che evidentemente non si è compiuta, dal momento che il senatore Gentile è stato chiamato ad occupare la posizione che nel governo uscente era occupata da Vincenzo De Luca, iperattivo sindaco di Salerno, dato per riconfermato fino a poche ore prima delle nomine e sacrificato dal Partito Democratico in quanto inviso al ministro Lupi.

Un passo falso cui porre immediatamente rimedio per non intaccare già in partenza il credito di fiducia che i sondaggi attribuiscono al neonato governo Renzi.