In occasione della visita di Stato del presidente statunitense Barack Obama l'estrema destra e l'estrema sinistra si sono coalizzate di fatto in nome dell'antiamericanismo. Nelle strade di Roma abbiamo visto manifesti con slogan quali "Roma sta con Putin" ed affermazioni secondo le quali "Obama è il simbolo del peggiore imperialismo americano, quello intriso di buonismo e filantropia". Secondo tale visione gli Stati Uniti d'America dividono l'Europa "dal suo naturale interlocutore, la Russia", sostengono "il terrorismo in Siria" ed addirittura tengono l'Europa sotto occupazione militare. Nei manifesti si leggono anche affermazioni del seguente tipo: "Alla demonizzazione di Putin e delle politiche russe rispondiamo ricordando di come l'Europa sia tuttora occupata da più di 110.000 soldati americani e da 170 basi di installazioni americane e non abbia voce in capitolo in politica estera, se non attenendosi ai diktat NATO, pagando con la crisi la sottomissione al modello economico americano".

Queste affermazioni le troviamo indifferentemente nei manifesti dell'estrema destra nostalgica del fascismo così come dell'estrema sinistra comunista. La differenza, se non fosse per i simboli differenti (celtiche e rune per i "neri" e falci e martelli per i "rossi"), non la si noterebbe neppure.

I neofascisti in questione sembra siano collegati con il Movimento Sociale Europeo, fondato da alcuni esponenti della Destra di Francesco Storace. Mesi fa già era comparso un manifesto in cui compariva la frase "Io sto con Putin", con un bel primo piano del leader russo. Il manifesto era del Fronte Nazionale, ma anche Casa Pound, Forza Nuova, i Forconi e la Lega Nord di Matteo Salvini (che ha accettato l'invito a coalizzarsi con il Front National di Marine Le Pen) apertamente stanno dalla parte della Russia e contro gli USA.

Dall'altro lato della geografia politica, l'estrema sinistra antiamericana - rappresentata da Rifondazione Comunista, Rete dei comunisti, NO MUOS, COBAS ed altri sedicenti pacifisti - manifesta davanti all'ambasciata statunitense in via Veneto. Per i manifestanti Barack Obama è il "capo della guerra globale permanente, in piena continuità con i suoi predecessori, condivisa con l'Unione Europea e con il braccio armato della NATO".

Ai contestatori antiamericani di estrema destra e di estrema sinistra questa volta, anche se molto meno numerosi, si uniscono alcuni liberisti come gli aderenti del Tea Party italiano. Questi ultimi, come i loro omologhi d'oltreoceano, vedono in Obama un pericoloso esponente del socialismo, che per loro è sinonimo di statalismo, male che sta appestando gli USA, dopo aver appestato l'Europa, secondo questa visione della politica.