Le ultime news sulla Crimea si concentrano soprattutto sul referendum che si terrà nella regione il 16 marzo per lasciar decidere i cittadini di un eventuale ritorno a fare parte della Russia. Cosa comunque già anticipata oggi dal Parlamento della Crimea che ha già votato a favore dell'integrazione come repubblica indipendente nella Federazione Russa. Una soluzione decisa contro il governo di Kiev che infatti ha addirittura emanato una richiesta di arresto per il premier e per il presidente del parlamento (Rada) della Crimea, Serghii Aksionov e Vladimir Kostantivov.

La Ue ha sottolineato come il ritorno della Crimea alla Russia minerebbero la pace nella regione, anche se va detto che è probabile che la maggior parte della popolazione della regione si dichiarerà a favore della decisione, dal momento che la Crimea ha sempre fatto parte della Russia, fino alla cessione all'Ucraina decisa dall'allora presidente dell'Unione Sovietica Krushev nel 1954 come omaggio in occasione del trecentesimo anniversario del trattato di pace tra le due nazioni.

Una decisione che però non è mai andata giù alla popolazione, buona parte della quale è di origini russe e molto legata alla lingua e alla cultura della madrepatria. Proprio questo sentimento così diffuso è tra le ragioni che hanno portato al rischio che scoppi una guerra tra Russia e Ucraina, visto che la destituzione del presidente filorusso Yanukovich è stata organizzata da quella parte della popolazione ucraina che vorrebbe entrare nell'orbita europea e che è maggioritaria nell'Ucraina occidentale, ma minoritaria nell'Ucraina orientale in cui, appunto, si trova la Crimea.