Lo ha annunciato il Ministero della Difesa di Mosca con un comunicato alle agenzie: è stato effettuato un lancio balistico sperimentale di un missile intercontinentale, ovvero di classe Icbm (Intercontinental ballistic missile). Si tratta di una categoria di vettori in grado di trasportare testate nucleari multiple a distanze superiori ai 10.000 chilometri.

Il missile, lanciato alle 19,10 italiane dal cosmodromo di Volgograd (anticamente Stalingrado), nella regione meridionale di Astrakhan, vicino al mar Caspio, è un RS-12M Topol a singola testata (SS-25 nella denominazione Nato) che ha una gittata di 10.500 km, utilizzato per l'occasione come banco di prova di una nuova testata nucleare.

Il Ministero ha poi sottolineato che si trattava di una testata da addestramento, e secondo quanto riferito da un emissario del Pentagono gli Stati Uniti sono stati preventivamente informati del lancio, minimizzando la questione come un'operazione di normale routine, con il Presidente Obama che ha commentato con un laconico "La Russia dalla parte sbagliata della storia".

Viene comunque naturale pensare che il test sia stato una risposta indiretta alle sanzioni in arrivo da USA ed UE sulla situazione Ucraina, con Vladimir Putin che si è adoperato per sfogare la pressione anche sul fronte dell Crimea, assicurando che "non c'è necessità di inviare truppe russe in Ucraina" anche se "la possibilità rimane" e aggiungendo che il Cremlino non ha intenzione di annettersi la Crimea.

Dietrofront delle forze russe dal confine, e fine delle "esercitazioni a sorpresa" delle forze russe iniziate il 26 Febbraio nelle regioni occidentali e orientali, quindi: lo ha fatto sapere il portavoce del Cremlino, Dimitry Peskov, secondo cui il presidente e supremo comandante in capo Putin, informato dell'esito positivo delle manovre, ha impartito le disposizioni relative al rientro delle forze russe nelle rispettive basi.