Emergenza carceri, ddl per indulto e amnistia 2014: parla il capo del Dap Giovanni Tamburino e fa il punto della situazione, mentre un detenuto brucia la cella in cui è rinchiuso nel carcere di Bologna. Giorni drammatici nelle sovraffollate carceri italiane, mentre in commissione Giustizia al Senato riprende l'esame congiunto dei quattro ddl per amnistia e indulto in attesa del testo unificato che dovrebbe arrivare nelle prossime ore.

Carceri, indulto e amnistia 2014: parla il capo del Dap

"Nelle carceri italiane sono reclusi 60.200 detenuti, questo dato è stato raggiunto ieri".

Lo ha dichiarato il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia Giovanni Tamburino. Il capo del Dap, facendo il punto con l'Adnkronos sul problema del sovraffollamento carcerario in vista delle risposte da dare all'Europa entro maggio 2014 sui diritti umani nelle carceri italiane, ha spiegato che "si sta realizzando quella previsione secondo cui - ha dichiarato Tamburino all'Adkronos - entro la fine del mese potremmo addirittura sfiorare i 59.000 detenuti presenti. Un traguardo - ha sottolineato il capo del Dap che giovedì prossimo sarà sentito dal Copasir - davvero notevole. Abbiamo la certezza - ha assicurato Tamburino mentre in commissione Giustizia del Senato sta per arrivare il testo unificato su indulto e amnistia - che entro il 15 aprile 2014 non ci sarà neppure un detenuto in Italia recluso con uno spazio inferiore a tre metri quadri nelle cella.

Entro il mese di maggio - ha concluso Tamburino - dovremmo arrivare oltre i 50.000 posti disponibili effettivi".

Emergenza carceri, indulto e amnistia 2014: detenuto brucia cella a Bologna

Disagi, incidenti, aggressioni, suicidi, pestaggi sono sempre più frequenti nelle carceri italiane incriminate dalla Corte europea dei diritti dell'uomo per le condizioni di sovraffollamento disumano e degradante contro il quale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha chiesto con un messaggio alle Camere e un intervento all'Europarlamento l'approvazione di leggi di indulto e amnistia.

Ieri, nel carcere della Dozza di Bologna, uno dei tanti detenuti di origine italiana che da tempo chiedono provvedimenti di clemenza come indulto e amnistia, ha dato fuoco a tutte le suppellettili della cella in cui si trova rinchiuso. L'incendio ha fatto sprigionare una grande coltre di fumo, tanto che si è reso necessario e urgente il trasferimento di tutti gli altri detenuti della sezione in un altro reparto.

A comunicare la notizia sono stati il segretario generale aggiunto del Sappe Giovanni Battista Durante, e il segretario regionale dell'Emilia Romagna Francesco Campobasso. Gli agenti della polizia penitenziaria intervenuti sono rimasti intossicati durante l'incendio e tre di loro sono stati trasportati in ospedale. Ancora non si conoscono i motivi che hanno spinto il detenuto ad appiccare il fuoco.

Attualmente - ha sottolineato il Sappe - nel carcere bolognese della Dozza ci sono circa 850 persone detenute a fronte di una capienza regolamentare prevista 470 posti detentivi. Nell'istituto penitenziario di Bologna, inoltre, secondo il Sappe mancano circa 150 agenti di polizia penitenziaria.