Sono trascorsi solo due mesi di formazione del terzo governo tecnico Renzi e dopo le polemiche con il presidente del Senato Pietro Grasso riguardo all'appello di salvare "Palazzo Madama", in queste ultime ore è arrivato il primo ultimatum del premier Renzi a Palazzo Chigi per la presentazione del ddl Senato di lasciare la politica se le riforme programmate nell'interesse dei cittadini non saranno attuate, come i tagli alla Casta con la riduzione dei parlamentari e la semplificazione dell'approvazione delle leggi.

Insomma il premier ha sottolineato la necessità della Riforme per ridare credibilità e dignità alla classe politica e per rilanciare la crescita e lo sviluppo dell'Italia, riforme che i cittadini hanno votato e sulle quali ha messo la faccia, tuonando da Palazzo Chigi che senza riforme lascerà la politica: Riforma o lascio il governo".

Il presidente del Consiglio durante un'intervista al Corriere della Sera ha denunciato la sua delusione di fronte alla motivazione dei "non ci sono i numeri" del presidente del Senato, la seconda carica dello Stato, con ruolo di terzialità stabilito dalla Costituzione.

Ad ogni modo il premier Matteo Renzi ha voluto precisare di essere pronto ad andare avanti con la riforma del Senato e di aver sentito il no della maggioranza per la fiducia al ddl, come un avvertimento, piuttosto che come una discussione politica necessaria al Paese.

Insomma il premier Renzi ha replicato all'appello di presidente rimarcando il suo no al "bi-cameralismo perfetto", ed ha reso noti i 4 punti della Riforma del Senato: secondo Il Sole 24 Ore sarà denominato Senato delle Autonomie per i sindaci e i presidenti di Regione non eleggibili dai cittadini e senza indennità, i quali non avranno nessun potere sul no al voto alla fiducia, no al voto alle leggi di bilancio, bicameralismo solo per la modifica costituzionale.

In attesa della maggioranza e della trattativa politica dei senatori, il ddl Senato ha provocato un grande strappo della politica italiana con i cittadini: infatti, secondo i dati del sondaggio Demopolis, il 76% degli italiani è favorevole all'eliminazione del bicameralismo perfetto.

Ad ogni modo se la grande riforma del governo Renzi sarà varata, prevederà anche la cancellazione delle Provincie, la riforma del Titolo V della Costituzione, per eliminare il dualismo in materia di competenze di Stato - Regioni e del Cnel.