L'Italia del Gattopardo - Dopo la pronunciazione della Corte Costituzionale sul famigerato Porcellum, che di fatto ha dichiarato la legge parzialmente incostituzionale, il Parlamento avrebbe dovuto tempestivamente mettersi al lavoro per ridare agli italiani una legge elettorale quantomeno decorosa. Di fatto nulla è stato fatto, nonostante il succedersi dei diversi governi, partendo da Monti (il sobrio), per poi passare a Letta (lo zen) fino ad arrivare all'attuale governo Renzi (il giovane).

Gli italiani hanno assistito in questi anni a dibattiti e chiacchericci televisivi interminabili ma della legge elettorale nemmeno l'ombra; fatto sta che il Presidente della Repubblica si è trovato, in questi anni, "gioiosamente costretto" a nominare ben tre governi non eletti dal popolo (uno tecnico, uno ibrido, è uno stile Prima Republica), per sopperire al costante stato di emergenza il cui l'Italia vive forse per una volontà politica; cioè quella di non voler mai cambiare le cose.

L'intervento della Corte Costituzionale

La Corte Costituzionale però ha messo in difficoltà il sistema partitico, perchè ha trasformato il Porcellum in una legge proporzionale e non più maggioritaria. Precisamente gli interventi correttivi sono stati due:

  • la Corte ha dichiarato che i cittadini italiani hanno il diritto di eleggere i propri parlamentari e di conseguenza ha dichiarato illegittime le liste bloccate
  • la Corte ha dichiarato che il premio di maggioranza alla Camera era troppo elevato e di conseguenza lo ha cancellato (il premio prevedeva di dare il 55% dei seggi alla coalizione che si fosse classificata prima)

Il Porcellum 2.0

Dopo due anni di stallo con un accordo tra PD e PDL siglato in una sede paraistituzionale, lo stallo sembrava essere superato.

Renzusconi con piglio sicuro e mano in tasca, annunciava nel suo programma presentato al Parlamento: "la legge elettorale sarà la riforma di febbraio", ma di fatto la minoranza del PD e gli alfaniani hanno bloccato l'iter della legge chiedendo continui rinvii e modifiche.

L'idilio d'amore siglato da Renzi e Berlusconi è stato battezzato con il nome di Italicum, ma in realtà è un Porcellum 2.0, perchè presenta i sui stessi vizi: non reintroduce le preferenze, sgradite agli oligarchi di partito, e da un premio di maggioranza ancora più alto di quello del Porcellum cioè di ben 18 punti alla coalizione che arriva al 37%.

Inoltre la nuova legge ammazzerebbe anche il prularismo taglianondo con gli sbarramenti quasi tutte le minoranze (in questo paese leggi su temi come l'aborto e la cassa d'itegrazione sono state approvate proprio con l'impegno dei piccoli partiti come radicali e PC).