Russia sospesa dal G8: una decisione non certo inaspettata, anzi inevitabile, alla luce degli ultimi sviluppi della situazione in Crimea. L'annuncio è stato dato, via Twitter, dal ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius che ha precisato che all'importante riunione prevista per il prossimo giugno, proprio in Russia (a Sochi), interverranno tutti gli altri Paesi, i sette più grandi, senza la presenza del governo di Mosca.
Resta da vedere, a questo punto, quale sarà la 'location' scelta per l' attesissimo appuntamento, visto che, come ha lasciato intendere il cancelliere tedesco Angela Merkel, sarà improbabile la conferma di Sochi.  


La notizia è stata accolta con ironia e sarcasmo da parte della dirigenza russa, proprio mentre il presidente Vladimir Putin si presentava davanti alla Duma per un discorso che lui stesso ha definito 'storico'. Dure le parole nei confronti degli Stati Uniti, accusati di aver sempre applicato la 'legge del più forte': il capo di Stato russo ha parlato dell'Afghanistan, della Libia, dell'Iraq, e ha parlato di chiare violazioni alle risoluzioni dell'Onu.


Dopo aver provveduto a firmare un documento che sancisce di fatto l'ingresso della Crimea e di Sebastopoli nella Federazione russa, sono arrivate le durissime reazioni di condanna da parte degli esponenti politici di tutto il mondo: il ministro degli esteri britannico, William Hague ha annunciato la sospensione di qualsiasi collaborazione di carattere militare con Mosca; il vicepresidente americano, Joe Biden,  ha ribadito ancora una volta che gli Stati Uniti "condannano l'aggressione della Russia alla sovranità e integrità del territorio di Ucraina"; infine, il presidente francese Hollande ha condannato l'annessione della Crimea alla Russia e la ferma intenzione della nazione transalpina a non riconoscere tale atto di forza.