674 milioni di rosso ed indebitamento in riduzione rispetto alle previsioni. È questo il bilancio 2013 del gruppo Telecom dell'Amministratore Delegato Marco Patuano. La voragine di bilancio non è giunta in attesa dalla sede della holding in quanto nel primo semestre 2013, la società ha effettuato una serie di svalutazioni di asset presenti nel proprio portafogli al fine di rafforzare e rendere veritiera la propria struttura patrimoniale.

A seguito della diffusione di questo dato, annunciato prima dell'apertura di Piazza Affari, è stato anche comunicato che non si pagheranno dividendi per quanto riguarda le azioni ordinarie.

Tuttavia un dividendo di 2,75 euro per azione sarà riconosciuto alle azioni privilegiate. Nello spiegare il risultato l'AD Marco Patuano ha spiegato che si tratta di una nuova disciplina finanziaria che consentirà di ridurre l'indebitamento e di investire sull'infrastruttura delle reti, vero asset - core di Telecom Italia.

Entrando nel dettaglio del bilancio, la nota integrativa, mostra un cash flow pari a 4,803 miliardi nel 2013, il margine di liquidità supera i 13,6 miliardi di euro e consentirà di coprire le passività emerse nel bilancio. Tuttavia c'è una riduzione dei ricavi di circa il 5% che però sono saliti nell'ultima parte del l'anno appena trascorso.

Per sostenere i futuri investimenti l'azienda di telefonia ha varato un'operazione di buy back obbligazionario di 500 milioni di euro per garantirsi copertura dei futuri, importanti, investimenti non solo in Italia ma anche nel resto del mondo, Brasile in primis.