Ieri sera, martedì 4 marzo 2014, durante il programma tv Ballarò di Rai 3 condotto da Giovanni Floris, sono stati divulgati i Sondaggi politici elettorali elaborati e presentati dal presidente Ipsos Nando Pagnoncelli. Ecco le intenzioni di voto degli italiani che metteremo a confronto con quelle della settimana precedente.

Prima dei dati attuali, brevemente sulle coalizioni possiamo dire subito che ad oggi non ci sarebbe ballottaggio seguendo la proiezione della nuova legge elettorale Italicum, ma dobbiamo mettere in conto che si tratta di coalizione presunte tali nella loro composizione.



Sondaggi politici elettorali Ballarò-Ipsos del 4 marzo 2014

Partiamo con le intenzioni di voto verso i partiti maggiori. Il PD stavolta fa registrare un lieve rialzo (0,3%) attestandosi al 33,6%. Cresce dello 0,2% anche Forza Italia e raggiunge il 24,8%. Sarà un caso, ma il M5S perde esattamente la somma dei guadagni altrui, con il 20,6% perde giusto mezzo punto.

Molto indietro troviamo il Nuovo Centrodestra al 5,1% quasi stabile (0,1%), idem per la Lega Nord che arriva al 3,1%. Cresce dello 0,1% il partito Sel con il 2,8%, risorpasso dopo quello subito la settimana scorsa dell'Udc al 2,4% ai danni di Fratelli d'Italia al 2,2%, ma secondo i margini di errore dei sondaggi, stiamo parlando quasi del nulla.

Infine c'è Scelta Civica che recupera qualcosa e raggiunge il 2,0%. 

Totale coalizione di Centrosinistra che non include SC, sale dello 0,3% attestandosi al 36,7%. Il Centrodestra come già nel sondaggio Ipsos di 7 giorni fa, si pone sopra alla soglia minima del 37,0% ed è stimato al 37,8% in aumento dello 0,4%.

A quanto pare nonostante il caos e le prime polemiche sul Governo Renzi, e con l'opposizione morbida di Berlusconi, sia PD che Forza Italia seppur di pochissimo, sono in crescita, mentre il Movimento 5 Stelle fra la questioni dissidenti, dimissionari ed espulsi, paga dazio.



Dagli altri sondaggi politici divulgati a Ballarò il 4 marzo 2014, si evince che circa metà degli elettori sono indignati per l'aumento della Tasi, simile e preoccupante anche la percentuale degli italiani che credono che il peggio della crisi economica deve ancora arrivare, non proprio incorraggiante. Inoltre, una percentuale importante crede che il Governo Renzi non cambierà nulla.



Ma la mia domanda personale è: "Se sono tanti i pessimisti, come mai il 75% dei potenziali votanti continua a dare fiducia ai partiti che ci hanno governato negli ultimi 25 anni?

A proposito, rimane sempre alto il dato degli astensionisti che si aggira intorno al 33,0%.