Non solo di emergenza carceri si discute con fervore in queste settimane, in ballo ci sono anche importanti novità riguardanti l'ordinamento giudiziario. Oggi è stata infatti approvata la modifica al disegno di legge (ddl) sulla custodia cautelare: ora manca solo l'approvazione della Camera dei deputati per la conversione in legge.

Con la modifica al ddl cambiano i termini per l'applicazione della custodia cautela, prevedendo che essa sia disposta soltanto in caso di concreto ed attuale rischio di reiterazione del reato, o nel caso di inquinamento di prove o, ancora, di pericolo di fuga.

Fanno, tuttavia, eccezione alcuni tipi di reati che mettono in pericolo la collettività, come mafia e terrorismo, che invece continueranno ad essere soggetti gli attuali parametri.

Ad ostacolare l'iter in commissione per la modifica al disegno di legge è stata la Lega Nord, facendo leva sul bisogno di maggiore sicurezza sociale e sul fatto che una tale riforma potrebbe minare la tranquillità dei cittadini, consentendo a delinquenti e criminali di rimanere fuori dal carcere.

L'istituto della custodia cautelare in carcere viene così modificato nel ddl: "in caso di sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in ordine agli artt. 270, 270 bis e 416 bis si applica la misura della custodia cautelare in carcere…purché il giudice indichi le ragioni della non idoneità della (più lieve) misura degli arresti domiciliari".

La custodia cautelare in carcere diviene in tal modo un rimedio estremo quando non sia possibile un'altra alternativa.