Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha comunicato ieri alla Camera una misura che potrà ridurre i tempi per arrivare al divorzio e che ne semplificherà le modalità burocratiche.

Si tratta, ha spiegato il ministro, di introdurre la cosiddetta "procedura di negoziazione assistita da un avvocato di parte". Le parti, assistite dai loro avvocati, potranno addivenire ad un accordo conciliativo senza dover ricorrere ad un giudice, inoltre tale accordo porterà alla rapida formulazione di un titolo esecutivo. Tutte le separazioni e conseguenti divorzi potranno così aver luogo in tempi decisamente più brevi e con minori noie di carattere burocratico.

Unica eccezione i casi di separazione e divorzio è la presenza di figli minori o di figli portatori di gravi handicap i cui casi dovranno continuare ad essere, per ovvie ragioni, portati dinnanzi ad un giudice.

Insomma, per i cittadini, una bella sforbiciata sui tempi necessari per arrivare al divorzio e minori adempimenti burocratici. Per lo Stato, un aiuto per lo smaltimento delle cause civili arretrate. Tale provvedimento potrebbe arrivare tra breve ( ine giugno?) con un disegno di legge o per decreto.

Anche in passato si era ipotizzato di ridurre i tempi della separazione e dei divorzi ma senza mai riuscirvi per impedimenti e resistenze di carattere lobbistico. L'ultimo tentativo fatto riguarda il progetto congiunto Moretti-D'Alessandro che prevedeva la riduzione dei tempi ad un anno.

Il progetto legislativo di semplificazione temporale e burocratica delle separazioni e dei divorzi che proporrà il ministro Orlando, sarà di fondamentale importanza per poter ridurre le cause di contenzioso civile inevase. Grazie al possibile trasferimento in sede arbitrale dei procedimenti di separazione e divorzio pendenti dinnanzi all'autorità giudiziaria, si potrà smaltire, in modo notevole, le cause civili arretrate ancora non evase.