Un altro spettacolo politico tutta all'italiana è stato regalato agli elettori ieri durante il voto in aula al Senato per l'approvazione del ddl sul voto di scambio: nonostante la forte ma inutile opposizione del M5S, il ddl è legge, e il presidente del Senato Piero Grasso è stato costretto ad espellere dall'aula i grillini, Alberto Airola e Maurizio Santangelo, e Beatrice Lezzi, per consentire ai colleghi di esporre in aula le dichiarazioni di voto sul ddl relativo al voto di scambio politico mafioso e successivamente ha sospeso la seduta, dove era presente anche il leader M5S, seduto in aula silente mentre cacciavano via i grillini.

Dunque a nulla anche questa volta sono servite le proteste dei grillini e dell'opposizione: infatti, il ddl è stato approvato con 191 sì 32 no e 18 astenuti, ed è stato dato il via alla quarta lettura a palazzo Madama del disegno legge sul voto di scambio politico mafioso, e della riforma dell'articolo 416 ter del codice penale. Il testo introduce l'abolizione della punibilità della disponibilità verso le associazioni mafiose, l'alleggerimento delle pene con la riduzione da un minimo di 4 a un massimo di 10 anni e ha introdotto pene per le "altre utilità", ossia per gli accordi, non solo monetari, tra il mafioso e il politico.

Successivamente il leader del M5S silenzioso in aula dal suo blog come un fiume in piena ha predetto l'imminente crollo del paese e la necessità di fare le pulizie, soprattutto in vista delle festività pasquali: ironia a parte, secondo le parole profetiche di Beppe Grillo, la pulizia questa volta dovrà essere completa, radicale, senza sconti, senza compromessi, e senza riabilitazione, e a giudizio dovrà andare l'intera classe politica italiana, dell'informazione, e imprenditoriale: "Ecco la fine della Seconda Repubblica, non la sentite la frana, qua sta venendo giù tutto, corrotti, lobbysti, mafiosi, banchieri, partiti".

L'ex comico, che dal palco del Pallottomatica di Roma è piombato in aula al Senato e ha rilasciato dichiarazioni alla Camera a viso scoperto e in giacca e cravatta, o il leader che porterà il popolo italiano a riveder le stelle che, secondo le sue stesse dichiarazioni rilasciate durante l'intervista a Enrico Mentana per la La7 dei giorni scorsi, non sa più nemmeno lui chi è: Grillo ha attaccato nuovamente i giornalisti, rei di essere servi di padrone, senza dignità e senza morale, ma soprattutto colpevoli di impedire che la luce del M5S illumini le menti degli elettori italiani, stanchi e impoveriti, gli ultimi e forse gli unici che ogni giorno continuano a pagare la grande crisi economica e le chiacchiere di tutti gli esponenti della classe politica italiana.