Sono giorni decisivi per quel che concerne Amnistia e Indulto 2014; il ministro Orlando ha infatti comunicato che il prossimo 22 maggio si recherà a Strasburgo per incontrare le autorità UE e fare il punto della situazione in merito alla condizione delle carceri in Italia.



Il meeting potrebbe essere decisivo dato che si terrà solo una settimana prima che scada la deadline imposta a suo tempo dalla stessa UE per sovvertire lo stato di sovraffollamento carcerario presente in Italia; al di là dell’annunciato incontro, tengono ancora banco la dichiarazioni rilasciate dal ministro Orlando, che in settimana si è detto d’accordo con il capo dello Stato Napolitano, sin qui fra i più fervidi sostenitori della ratifica di Amnistia e Indulto 2014.

Facciamo allora il punto della situazione.

Amnistia e Indulto 2014, viaggio di Orlando a Strasburgo decisivo: è il momento dei bilanci, cosa ha fatto l’Italia in oltre un anno?



Come accennato in apertura giungono importanti novità in tema di Amnistia e Indulto 2014; il ministro Orlando volerà infatti a Strasburgo il prossimo 22 maggio e parteciperà ad un incontro con i vertici UE per comprendere con esattezza quale sia la posizione dell’Italia e come i vertici europei giudichino il lavoro compiuto sin qui con lo scopo sovvertire lo status di sovraffollamento carcerario.



E’trascorso oltre un anno dalla sentenza Torreggiani che ha imposto all’Italia la deadline del 28 maggio 2014 per provvedere alla condizione di sovraffollamento dei penitenziari, ma cosa ha fatto il nostro paese in questo arco di tempo?



Di provvedimenti ne sono arrivati pochi e mal congegnati, a cominciare dal decreto Svuotacarceri che si è dimostrato assolutamente inadeguato a far fronte all’emergenza; sul finire del governo Letta fu talmente chiaro che non si sarebbe riuscito ad arginare il problema che l’allora ministro della Giustizia Cancellieri iniziò a dichiararsi favorevole ad Amnistia e Indulto 2014, sottolineando però come tutto dipendesse dal Parlamento e non dal governo.



L’insediamento del nuovo esecutivo ha invece cambiato le carte in tavola, considerato in particolare lo storico no opposto da Renzi ad Amnistia e Indulto 2014; il resto è storia dei giorni nostri, con il ministro Orlando ad aver timidamente ed indirettamente aperto ai due provvedimenti dicendosi d’accordo con Napolitano e la Commissione Giustizia del Senato ad aver ribadito che a breve presenterà il testo unificato relativo alle due misure di clemenza generale.



Il tempo va ormai scadendo e questo gioca evidentemente a sfavore della ratifica di Amnistia e Indulto 2014, ma molto dipenderà dall’esito dell’incontro del 22 maggio; quel che è certo che i detenuti saranno risarciti con indennizzi economici e danaro così come sottolineato dallo stesso Orlando in sede di comunicazione delle linee guida del proprio Dicastero.



Il cerchio si va stringendo, cosa pensate della vicenda che si è venuta a creare e dell’atteggiamento assunto dalle nostre Istituzioni? Commentate l’articolo ed esprimete il vostro giudizio, Blasting News dà voce ai lettori.