Ieri, giorno 28 maggio 2014, è scaduto il termine che l’UE aveva dato all’Italia per sovvertire il regime di sovraffollamento carcerario; nei giorni scorsi il ministro Orlando è volato a Strasburgo dove ha presentato il pacchetto di riforme stilato in questi mesi dal nostro paese, e stando alle prime impressioni pare che il giudizio dei vertici UE sia risultato positivo. Il tutto nonostante le Istituzioni italiane non abbiano mai pensato all’approvazione di provvedimenti straordinari come Amnistia e Indulto 2014.



Mentre l’UE valuta se comminare o meno sanzioni all’Italia bisogna purtroppo registrare l’ennesimo suicidio in carcere, con un 29enne impiccatosi nel penitenziario di Bari.

Amnistia e Indulto 2014 sono davvero finiti nel dimenticatoio o c’è ancora qualche speranza in vista di una loro ratifica?

Amnistia e Indulto 2014, Orlando: ‘Non sono contrario ma si può fare altro’



Come sottolineato in apertura, la scorsa settimana il guardasigilli Orlando ha partecipato ad un incontro con i vertici UE; il meeting ha rappresentato l’occasione giusta per presentare le linee strategiche adottate dal nostro Stato per sovvertire il regime di sovraffollamento carcerario, e nonostante il problema non sia stato superato il giudizio dei vertici sovranazionali sembra sia stato positivo.



Commentando la ‘scadenza’ di ieri per la risoluzione della questione carceri, Orlando ha sottolineato che l’Italia andrà ‘avanti con le riforme’: ‘Non ho una contrarietà ideologica per un provvedimento di clemenza come l’Amnistia o l’Indulto - ha spiegato il guardasigilli - ma una discussione su questo aspetto può distogliere l’attenzione da quello che si può fare’.



La nuova deadline è adesso fissata al 3 giugno, giorno nel quale il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa si riunirà per prendere una decisione ufficiale; in qualunque caso la sentenza avrà un peso decisivo, dato che in ballo c’è il futuro di oltre 7000 ricorsi già presentati dai detenuti di tutta Italia decisi a chiedere un cospicuo risarcimento a causa dello stato di detenzione inumana subito in questi anni.



Il danno economico in caso di condanna sarebbe enorme, motivo per il quale in molti ipotizzano un iter accelerato e straordinario finalizzato alla ratifica di Amnistia e Indulto 2014 nel caso in cui il giudizio di Strasburgo dovesse preannunciarsi negativo. Ad oggi non c’è nulla di concreto, urge dunque aspettare il 3 giugno.

Amnistia e Indulto 2014: ennesimo suicidio in carcere



Mentre si attende il responso dell’UE e si cerca di comprendere se esistano ancora dei margini concreti relativi alla ratifica di Amnistia e Indulto 2014, si deve purtroppo registrare l’ennesimo suicidio in carcere, con un 29enne detenuto nel penitenziario di Bari ad essersi impiccato.



Appena qualche giorno fa si era assistito ad un altro tentato suicidio nel carcere di Teramo, e adesso come allora il Sappe ha puntato l’indice contro il sovraffollamento delle strutture carcerarie teatro dei tragici fatti: ‘Quella del suicidio è una notizia triste, ed è una sconfitta per lo Stato che a morire sia una persona detenuta - ha commentato il segretario generale del Sappe, Donato Capece, così come riportato da BariToday.it - Basti pensare ad alcuni dati che devono fare seriamente riflettere. In carcere si muore, detenuti ed agenti. Negli ultimi tre anni, si sono tolti la vita più di 30 poliziotti e circa 190 detenuti. La situazione resta grave e poco è stato fatto per fare fronte all'endemica emergenza. Nei 206 penitenziari del Paese il sovraffollamento ha raggiunto livelli patologici. Il nostro organico è sotto di 7mila unità’.



Al di là di considerazioni politiche o ideologiche, non si può non pensare che forse si sarebbe potuto arginare il numero di decessi dando corso a procedimenti più radicali e invasivi quali ad esempio Amnistia e Indulto 2014. Voi cosa pensate in proposito? Credete che sarebbe stato auspicabile optare per i due provvedimenti di clemenza o ritenete soddisfacente il lavoro svolto dall’Italia? Dateci il vostro parere commentando l’articolo qui sotto!