Stando all'analisi dei flussi elettorali svolta dall'Istituto Cattaneo di Bologna, i voti non previsti alla vigilia che Renzi e il Pd hanno invece ottenuto domenica verrebbero dal serbatoio di Scelta Civica, e non invece, come si potrebbe essere stati portati a pensare, dal M5S, cui invece il Partito Democratico non è riuscito a sottrarre significativi consensi. Dunque i voti persi da Grillo, e sopratutto da Berlusconi, non sono andati a beneficiare il Pd, ma si sono invece persi nell'astensionismo. Lo riporta il "Fatto Quotidiano" nella sua versione on line.

I ricercatori dell'Istituto di statistica bolognese hanno analizzato i risultati di undici città italiana per ottenere una distribuzione geografica equilibrata dei voti. Ovviamente uno dei dati di maggior rilievo per questa tornata elettorale è stata l'astensionismo, anche rispetto alle ultime politiche, di cui ovviamente è stato tenuto conto, potendo perciò anche constatare come questo fenomeno non abbia inciso per tutti allo stesso modo.

Per quanto riguarda il partito oggi di maggioranza, il PD, i ricercatori sottolineano un evidente e incidente effetto Renzi, che ha convinto sia coloro che già nel 2013 votarono democratico ma per queste elezioni erano invece decisi ad astenersi, sia coloro che, pur non essendo di sinistra, hanno votato per Renzi, per cercare e favorire una stabilità nel governo.

Tra costoro anche moltissimi che l'anno scorso avevano espresso la loro preferenza per Mario Monti.

Per il M5S invece sembra avere molto pesato la loro assenza dal Governo e quindi il minor peso contrattuale.

Per quanto riguarda Forza Italia, invece, che fino all'anno scorso si era presentata come Pdl, l'astensione è invece dovuta alla mancanza di leadership, dopo la condanna e l'interdizione di Berlusconi, il che ha ovviamente molto pesato sulle intenzioni di voto anche di qualche fedelissimo.