Lo scandalo Expo non è nato in questi giorni. Un fenomeno non nasce solo quando i media non riescono più a tenerlo nascosto. Tuttavia quando i media ne parlano nascono maggiori momenti di dibattito, e sulla discussione sullo scandalo Expo, Andrea Scanzi ne approfitta per una sua riflessione dove mette al centro la politica, l'informazione in Italia e i modi di trattare una vicenda di questo tipo. Mettendo la gravità dell'accaduto in secondo piano di fronte alla paura numero uno, quella di rischiare che questo scandalo possa avvantaggiare il Movimento 5 Stelle che si era battuto da diverso tempo sulla questione.

Andrea Scanzi riflette sull'Expo e sulla grave situazione dell'informazione italiana

"Fateci caso: secondo larga parte di politica e informazione, compreso ovviamente Re Giorgio, il megascandalo delle mazzette Expo non è grave perché dimostra che spesso destra e "sinistra" rubano alla stessa maniera (cit), ma perché "rischia di regalare voti a Grillo". Curioso punto di vista. Un po' come fare un incidente frontale e dispiacersi non perché hai rischiato la vita e distrutto la macchina, ma perché così facendo hai regalato soldi al carrozziere. Se l'onestà intellettuale volasse, l'Italia sarebbe un sommergibile."

Guai a chi mette il naso negli affari Expo

Lo stesso Andrea Scanzi, giornalista molto apprezzato de Il Fatto Quotidiano, quando disse che dietro l'Expo erano in troppi a lucrarci sopra fu subito attaccato da, come li definisce Scanzi, giornalisti servi dei potenti, più che della democrazia.

Andrea Scanzi, un giornalista combattivo

Abbiamo imparato a conoscere Andrea Scanzi, proprio per il suo carattere impulsivo e senza peli sulla lingua, degno dei suoi colleghi come Sandra Amurri e Marco Travaglio. Scanzi è un giornalista molto emotivo che lotta avendo a cuore la vera informazione e lottando contro la disinformazione che cerca di mettere i bastoni fra le ruote a chi si oppone a questo sistema. Come avviene con Piero Pelù che nell'ultimo periodo è continuatamente tartassato dai media che vogliono vendicarsi sulle sue dichiarazioni riguardo a Renzi.

Il giornalista de Il fatto Quotidiano confessa di stimare molto Piero Pelù, che lo considera un amico, dispiacendosi e provando rabbia nell'assistere all'attacco dei media che minimizzano le sue dichiarazioni giustificando che si tratta di invidia.