Possiamo ora dare la conformazione del prossimo Parlamento Europeo che vede una perdita importante da parte del Ppe, limitata invece per i Socialdemocratici, l'arrivo violento degli anti europeisti. Ecco la prospettiva del nuovo Europarlamento.

62 seggi in meno per i Popolari

A subire la più pesante sconfitta è il Ppe, Partito Popolare Europeo, che rispetto al 2009 si trova con sessantadue seggi in meno. Siamo partiti dai 274 delle scorse elezioni ai 212 di questa mattina. Questa grande sconfitta del gruppo con a capo Barroso è dovuta all'avanzare della Le Pen in Francia e alla sonora caduta dei moderati di destra, con a capo Silvio Berlusconi, in Italia.

Ma rimane ad oggi il primo gruppo del Parlamento Europeo. Il Ppe si mantiene forte in Spagna e soprattutto in Germania, grazie al dominio della Merkel, in Irlanda, Finlandia e nei paesi dell'est.

La sconfitta dei socialisti in Francia

Riesce a contenere il danno il gruppo dei Sociali e Democratici che passa dai 195 seggi del 2009 ai 186 di oggi. Di certo non è stato di supporto alla barricata alzata dal gruppo dei Sociali e Democratici lo storico Partito Socialista francese di Hollande, che ha fatto registrare il peggior dato della storia socialista in Francia. Anche Hollande vittima della Le Pen. Invece, ribaltando il risultato delle elezioni del 2009 l'Italia si prospetta pronta e salda per il semestre di presidenza europea, col Pd come gruppo più numeroso tra i Sociali & Democratici.

Giù di 14 seggi gli Alde

Il gruppo Democratici e Liberali per l'Europa, Alde, perde quattordici seggi e passa dagli 84 del 2009 ai 70 di oggi. I liberali resistono l'urto dell'anti-euro solo in Inghilterra e in Germania. Infatti, l'Italia non li proietta neanche alle porte della soglia minima di sbarramento, contro i quattro seggi che il nostro Paese "donò" nel 2009.

Tra gli altri gruppi si registrano le perdite di tre seggi per i Verdi, tredici per i Democratici riformisti e cresce invece l'Efd, Europa della democrazia e della libertà, che cresce di cinque seggi.

Cresce anche, in particolare, per merito della Grecia, in cui domina la lista Tsipras, la Sinistra unitaria che passa dei 35 seggi del 2009 ai 43 dopo gli scrutini di questa tornata elettorale.

105 seggi per i dissidenti dell'Europa

Devono poi essere messi in conto altri 105 seggi che vengono sottratti ai grandi gruppi politici europei. Seggi che si spartiscono principalmente i nuovi anti-euro. Si va dal 25% della Le Pen in Francia, col Front National, al 21% di Grillo, col Movimento Cinque Stelle in Italia passando per il dominio di Farage che con l'Ukip, Per l'indipendenza del Regno Unito, raggiunge il 28% nel Regno Unito.