Dopo una campagna per le Elezioni Europee 2014, all'insegna di insulti e di promesse elettorali, i dati definitivi del Ministero dell'Interno, hanno incoronato con grande sorpresa di tutti gli esponenti politici, il PD primo partito al 40,81%, secondo M5S con il 21,16%, e terzo FI al 16,82%, a seguire; la Lega Nord al 6,16, NCD al 4,38%, L'Altra Europa con Tsipras al 4,3%; non superano la soglia di sbarramento Fratelli d'Italia 3,66%, Green Italia 0,89%, Scelta Europa 0,71%.

Mentre nei Paesi Europei vincono le forze di estrema destra, gli indipendentisti e i movimenti euroscettici, lo scenario delle preferenze di voto degli italiani, consegna una vittoria clamorosa e un successo storico al premier Renzi, affidandogli una vera e propria maggioranza in grado di poter attuare le riforme programmatiche.

Al contrario, i dati mostrano il crollo significativo del M5S di Beppe Grillo, staccato dal PD del premier Renzi di 10 punti percentuali, mentre soddisfacente è il risultato elettorale di FI al 16%, per il leader Silvio Berlusconi , considerando la sua condanna della magistratura, e gli ultimi arresti di Dell'Utri e di Scajola.

I risultati elettorali hanno incoronato il premier come un grande leader populista, capace di superare il 40% dei consensi di voto in uno scenario politico europeo anti euro, che ha visto la vittoria del PPE e degli euroscettici al Parlamento Europeo, mentre gli italiani hanno incoronato Matteo Renzi, il leader di un partito post ideologico comunista, che è riuscito ad ottenere un risultato simile a quello della Democrazia Cristiana nel 1974.