L'ex segretario del tesoro degli Stati Uniti all'interno del suo libro di memorie parla di un complotto europeo per far cadere Berlusconi risalente al 2011. Tim Geithner, ex segretario al tesoro americano, nel suo libro 'Stress Test. Riflessioni sulla crisi finanziaria' scrive che in piena crisi economica, quando lo spread raggiunse i 500 punti, dalle alte poltrone d'Europa gli giunse la richiesta di far cadere l'allora premier Silvio Berlusconi.

Il 'golpe' dell'Europa a Silvio

Geithner la definisce "una trama per cercare di costringere Berlusconi a lasciare il governo - continua - ci hanno chiesto di non proseguire i nostri prestiti Fmi all'Italia, fino alla sua uscita di scena".

L'ex tesoriere continua a descrivendo una intensa discussione avuta col presidente Obama in merito alle richieste che giungevano dall'Europa e prosegue scrivendo "ci sarebbe stato utile avere una leadership migliore in Europa" e continua con la frase che pronunciò a conclusione di quella discussione "Non possiamo avere il suo sangue sulle nostre mani". Geithner riporta che ha creare la situazione, in cui si sono sviluppati i fatti, è stato il dissenso della cancelliera Merkel a cui "non piaceva" che i paesi in piena crisi, in quel momento erano Spagna, Italia e Grecia, "stessero regredendo sulle riforme" e le continue pressioni che arrivavano agli Stati Uniti per convincere il premier tedesco ad intervenire economicamente.

Tutto ciò posto su uno sfondo di crisi profonda dove in seguito alla caduta del governo greco all'investitura di Mario Monti, definito nel libro "un economista con competenza tecnocratica", e all'elezione, in Spagna, di Rajoy, insieme ad un incentivo di Draghi nell'economia bancaria si gridò all'uscita dalla crisi, ma scrive l'ex tesoriere, "io non la pensavo come loro".

L'indignazione di Forza Italia

Rivelazioni scottanti che suscitano indignazione e sgomento nelle fila del cavaliere immediato infatti l'intervento del capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, che chiede la creazione "di una Commissione di indagine". Brunetta continua attaccando l'Europa "c'è la prova scritta" affermando che quello contro il presidente di Forza Italia "è un complotto coronato con l'attacco giuridico, che dal 2011 ha annullato la democrazia italiana", continuando richiede con forza l'intervento del parlamento ammonendo Napolitano e Renzi che a suo dire "restano in silenzio".