Dopo il processo breve, arriva il divorzio breve. La camera ha infatti annunciato il primo sì al divorzio breve, dopo che, come riferisce l'edizione on line de "La Repubblica", la Commissione Giustizia della Camera, ha terminato l'esame degli emendamenti al testo base in materia di divorzio e separazione, che riduce i tempi necessari da 3 anni a 12 mesi, nel caso di contenzioso e fino a 6 mesi nel caso di decisione consensuale.

Le novità, previste dagli emendamenti sono che il decorrere del tempo necessario alla separazione non partirà più dal deposito degli atti, ma dalla notifica degli stessi.

Inoltre, ai fini della riduzione del termine, non si terrà più conto della presenza di figlio minori. Altri due articoli poi prevedono che la comunione dei beni si sciolga nel momento in cui il magistrato autorizza i due coniugi a vivere separati e che la norma si possa applicare anche ai procedimenti al momento pendenti.

A votare a favore del testo sono stati Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Sel e il co- relatore di Forza Italia D'Alessandro. Contrari invece i deputati di Ncd, mentre quelli di Sc, Fratelli d'Italia e Lega non erano presenti alla seduta. Soddisfazione è stata espressa da Walter Verini, capogruppo Pd alla Commissione Giustizia, per la larga maggioranza raggiunta, e dal relatore del Movimento 5 Stelle Alfonso Bonafede.

Ovviamente di umore opposto gli ambienti cattolici, non è un caso che Ncd abbia votato contro il testo, che già nei giorni scorsi, tramite il portavoce della Cei, avevano espresso forti perplessità e preoccupazioni sul divorzio breve.