Ai renziani la sua assenza durante i lavori della Commissione Affari costituzionali non è proprio andata giù. Anche perché la maggioranza è andata sotto nel voto sull'ordine del giorno di Roberto Calderoli e sul testo di riforma Boschi. Parliamo di Corradino Mineo, giornalista, ex Direttore di RaiNews24 e attuale Senatore del Partito democratico. Qualcuno già parla di purghe "staliniane", o forse sarebbe meglio dire "renziane", nei suoi confronti; come sostituirlo in Commissione. Mineo è anche contrario ad alcuni progetti di riforma pensati dal Premier Renzi.

Il suo caso sarà comunque affrontato dopo le elezioni europee ormai alle porte. Anche per evitare problemi in piena campagna elettorale. Mineo si difende e afferma di aver sempre fatto presente il suo dissenso nelle sedi istituzionali e non solo a mezzo stampa. Infatti afferma che più della sua assenza al voto sul testo Boschi e sull'ordine del giorno Calderoli, il vero problema sono le sue dichiarazioni pubbliche, che rovinerebbero «il coro renziano».

Ma c'è anche un'altra questione, economica e non ideologica. Mineo si rifiuta di versare il contributo straordinario al Pd siciliano. Luciano Nobili, vicesegretario renziano del Pd di Roma, si congratula sarcasticamente con chi ha candidato Mineo nelle file del Pd, proprio per i vari dissensi che sta mostrando riguardo la linea del Partito.

Qui Mineo ha risposto seccamente affermando che come Direttore di RaiNews24 guadagnava di più e che lo hanno pregato per farlo candidare. Inoltre lui si rifiuta di pagare quello che chiama "pizzo" e su Twitter si domanda come mai tutte queste cose emergano da quando si è rifiutato di votare il testo Boschi.

Insomma, i mugugni in casa Pd tra renziani e non continuano. E il partito non è riuscito a mettere la "polvere sotto il tappeto" in questo periodo di campagna elettorale. Il caso Mineo è rimandato al 26 maggio, interviste e Tweets vari permettendo.