'O si approvano le riforme o me ne vado a casa'. Matteo Renzi lo ripete, ospite da La7, separando il destino del suo governo dall'esito delle imminenti elezioni. La sfida all'ultimo voto col movimento 5 stelle sembra, apparentemente, non appassionarlo più. Un modo per tacitare le fughe in avanti dei grillini che insistono dicendo che se vincono loro questo governo va a casa.

Il premier ostenta sicurezza e si dice sicuro che in termini numerici assoluti il PD sarà il primo partito: le percentuali non gli interessano, l'interesse del premier è cambiare l'Italia.

Via twitter Renzi ribadisce che il 25 maggio ci si gioca il derby tra speranza e rabbia, tra vaffa e idee e tra proteste e proposte e sottolinea che se si vuol cambiare l'Europa è inutile battere i pugni sul tavolo, più saranno i rappresentanti italiani più forte sarà l'Italia.

Da Firenze, invece, Grillo entra preso in braccio da Di Battista come Benigni fece con Berlinguer. Il leader del Movimento 5 stelle ora fa sua anche la memoria dello storico segretario del PCI. Grillo torna sul tema del nazismo e attacca i giornalisti che lo criticano, per loro promette processi popolari dopo la vittoria elettorale. L'ex comico prevede anche indagini fiscali formali per capire quanto si siano arricchiti i politici.

Dice di non essere il movimento vendicativo ma dalle sue parole trasuda molta rabbia.

Mancano solo 3 giorni alle elezioni, il clima è infuocato, la battaglia sembra aver escluso Berlusconi, sarà un testa a testa tra Renzi e Grillo?