Prosegue il tour elettorale di Matteo Salvini, a caccia di voti nel profondo Sud, ma dopo la pressoché completa indifferenza incontrata in Sicilia e in Calabria, anche risalendo la penisola il risultato non cambia. La tappa napoletana del leader leghista si è infatti interrotta bruscamente a causa della accese contestazioni di cui è stato fatto oggetto non appena è arrivato in Piazza Carlo III, dove era previsto il comizio.

La contestazione

L'intervento del segretario della Lega Nord rientrava nel programma di incontri organizzati con i militanti per promuovere la lista del Carroccio presente, nella prossima consultazione europea del 25 maggio, anche nella circoscrizione Italia Meridionale.

Al suo arrivo in Piazza Carlo III, dove era atteso dal candidato napoletano Antonio Coppola, Salvini è stato accolto da alcune decine di militanti del Movimento Neoborbonico sventolanti bandiere del Regno delle due Sicilie.

Dopo alcuni minuti di invettive, Salvini ha dovuto arrendersi ed è risalito in auto inseguito dal grido "Buffone, vergognati, lavati con il fuoco" e "Sei tu la vera carogna" mentre i militanti provvedevano a smontare in fretta e furia il gazebo allestito per la raccolta di firme sui referendum contro l'immigrazione clandestina e per la cancellazione della legge Fornero.

Solo l'intervento delle Forze dell'Ordine ha impedito che i contestatori arrivassero al contatto fisico con Matteo Salvini.

Non si può comunque dire che Salvini non sia arrivato preparato all'appuntamento napoletano, dal momento che solo poche ore prima aveva dovuto affrontare analoghe contestazioni a Battipaglia e a Salerno, dove esponenti del movimento Meridionalisti Democratici lo avevano accolto con lo striscione "Prima di venire qui fatti il vaccino".

Il segretario della Lega Nord ha poi commentato l'episodio su Facebook, stigmatizzando il comportamento di pochi facinorosi ed annunciando il suo ritorno a breve nel capoluogo partenopeo.

C'è da scommettere che ci penserà un po' prima di dare seguito alla sua promessa.