L'indipendenza del Veneto nuovamente sul tavolo della politica nazionale. La Repubblica Veneta sembra essere desiderata anche dal consiglio regionale, che dice sì al referendum. Arriva, infatti, al termine della votazione in consiglio il consenso della Regione all'indizione del referendum. Ora si discuterà col Governo.

Il sì all'indipendenza veneta

Sarà lo stesso presidente Zaia, favorevole all'indizione del referendum, a dover negoziare l'istituzione del voto per l'autonomia differenziata col Governo. Si punta così ad istituire una "Repubblica indipendente e sovrana in Veneto".

Gli indipendentisti nel consiglio regionale veneto sono stati 30 su 45. Hanno votato a favore Stefano Valdegamberi, Gustavo Franchetto, il gruppo della Lega Nord, accompagnati da parte dei consiglieri del Nuovo Centrodestra (ritrovatosi spaccato in due) e i membri del gruppo dell'Unione del Nordest.

I voti contrari sono stati dodici tra cui circa la metà di Ndc, i nove consiglieri del Partito Democratico, Forza Italia. Si sono astenuti dal voto Giancarlo Conta e Carlo Alberto Tesserin (Ncd) e Raffaele Grazia di Futuro Popolare, mentre è uscito dall'aula Piero Ruzzante, consigliere del Pd.

Referendum: voto da qui a sei mesi

La prospettiva è quella di andare alle urne per votare l'indipendenza da qui a sei mesi, una data che molti vedono vicina.

Un obbiettivo che sembra difficile da raggiungere. Il consiglio è andato anche contro i rischi di subire un sonoro richiamo alla Costituzione che rischierebbe di costare caro. Infatti, il referendum potrebbe essere considerato un attacco all'integrità costituzionale dello Stato Italiano e, secondo alcuni giuristi, si rischia lo scioglimento dello stesso per atti incostituzionali.