I giorni post elezioni amministrative vedono secondo le indiscrezioni dei suoi fedelissimi, un agguerrito e rabbioso leader di Forza Italia determinato a far ripartire il partito con una sorta di rivoluzione interna e in tempi brevissimi: per confermare la sua disapprovazione verso gli attuali esponenti di FI, Silvio Berlusconi non si è presentato alla riunione del vertice di Presidenza per l'approvazione dei bilanci del partito.

I risultati elettorali hanno mostrato la vittoria clamorosa del centrodestra a Perugia, Padova e Potenza, ma hanno anche mostrato brucianti sconfitte a Bergamo e Pavia, da sempre roccaforti della destra, e per uscire dall'empasse delle divisioni interne di Forza Italia l'unica strada secondo i forzisti Raffaele Fitto, Mara Carfagna e Renata Polverini sarebbero nuove primarie.

Ma secondo le indiscrezioni che arrivano dal cerchio magico di Silvio Berlusconi, queste servirebbero soltanto ad avviare la sua rottamazione.

Intanto l'ex premier, dopo un'indagine a 360 gradi delle preferenze di voto, ha costatato che a penalizzare Forza Italia sopratutto al Nord sono state le ultime inchieste che hanno coinvolto alcuni esponenti azzurri: per il leader Silvio Berlusconi la situazione è molto grave, tanto da voler adottare una linea dura con i corrotti o presunti tali, si parla di un giro di vite, che possa ripulire l'immagine di Forza Italia, con volti nuovi: " Fuori le mele marce".

Tuttavia non è prevista nessuna manovra giustizialista e la battaglia garantista sembra rimanere la linea da seguire a tutti i costi e nonostante tutto, una linea appoggiata in pieno dal capo gruppo alla Camera, Renato Brunetta, il quale in una nota sul Mattinale ha dichiarato: "Il garantismo, da cui non deroghiamo, non è un riparo per i corrotti e ladri, ma tutela dei diritti senza cui non c'è civiltà".