Lo scandalo Mose che sta attirando l'attenzione pubblica in questi giorni, così come quello relativo alle tangenti dell'Expo 2015, pone l'accento su quelle che potrebbero essere le prossime mosse del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nei confronti dei personaggi implicati (tristemente) in queste losche faccende. Si è parlato di 'Alto tradimento' ma in realtà le vicende accadute a Venezia potrebbero andare a tutto favore del premier. Ecco perchè.



Scandalo Mose ed Expo, Matteo Renzi, per il nuovo PD è manna dal cielo

Dai casi relativi ad Expo e Mose, la frangia renziana del Partito Democratico ha l'opportunità per scavare un solco ancora più profondo con i vecchi esponenti Pd, quello schieramento di politici di sinistra epurato da Renzi lo scorso mese di dicembre.

Se consideriamo, infatti, che nelle suddette inchieste sono saltati fuori solo dei nomi della vecchia guardia del PD come Greganti, Orsoni, Marchese, Zoggia (non indagato), Genovese, possiamo comprendere come i renziani potranno sfruttare al massimo la situazione per prendere ancor più le distanze dal passato della sinistra.



Del resto, tutti coloro che sono vicini al 'nuovo che avanza', ovvero Matteo Renzi, stanno ponendo l'accento che quanto accaduto non ha nulla a che fare con l'attuale Partito Democratico: è il caso, per esempio, delle dichiarazioni della vicesegretaria Debora Serracchiani che ha parlato di 'nuovo PD' che 'non fa sconti a nessuno'. Oppure del ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi che tuona: 'per chi ruba e chi corrompe è alto tradimento nei confronti della Repubblica e dei cittadini'.

Insomma, dopo il voto del 25 maggio che ha visto il trionfo di Matteo Renzi, le inchieste Expo e Mose cadono proprio come il cacio sui maccheroni per il presidente del Consiglio per allargare ancora di più i consensi nei suoi confronti.