Oggi alle 15 Matteo Renzi ha pronunciato il suo primo discorso davanti all'Europarlamento di Strasburgo, inaugurando così il semestre di presidenza italiana. Parole d'ordine: "speranza" e "sogno".

Il discorso si è concentrato su crescita, flessibilità e immigrazione. Basta morti a causa della crisi, basta morti a causa della precarietà, basta morti a causa della disperazione. Ancora una volta Renzi punta sui grandi ideali, sui discorsi che fanno sognare, che danno la carica. Ma, almeno a quanto pare, non è bastato.

Mark Rutte, il premier olandese, gela Renzi: "Da noi e Berlino stop alla flessibilità".

Attaccato il nostro premier non si presenta neppure alla consueta conferenza stampa al termine dell'intervento. Schulz minimizza le polemiche, ma la situazione è più tesa di quanto ci si aspettasse.

"Il Governo è convinto che mai come ora bisogna che l'Italia non vada in Europa a chiedere o a rivendicare" ma a portare "una storia straordinaria ed un futuro all'altezza del nostro passato". Così Renzi agli eurodeputati. Gli obiettivi sono chiari, ma i segnali contrastanti. 

La sensazione è che il terreno in Europa stia crollando sotto i piedi del nostro primo ministro, nonostante i suoi sforzi. Riuscirà il nostro premier a far cambiare verso all'Europa? Cosa ne pensate?