Ieri lo storico (insieme a Emma Bonino) leader dei Radicali Marco Pannella ha sospeso l'ennesimo sciopero della fame e della sete avviato insieme ad altre 200 persone per protestare contro lo stato di abbandono in cui versano i carcerati. Nella fattispecie, per il loro diritto alle cure specifiche, spesso negate o concesse troppo in là nel tempo; quando magari è già troppo tardi.

Sono anni ormai che i Radicali si battono per queste tematiche, anche riguardanti il sovraffollamento delle carceri (per il quale l'Italia ha incassato varie ramanzine dall'Ue e da Amnesty International) e avanzando più volte la richiesta di un'amnistia.

Alle elezioni politiche dello scorso anno, i Radicali si presentarono proprio con un simbolo riportante questa richiesta sulla scheda elettorale. Per quella che in gergo viene chiamata "lista-scopo".

Ma tornando alla sospensione dello sciopero decisa ieri, Pannella ha specificato, tramite videomessaggio, che si tratterà di 24-36 ore, perché sa che per esperienza l'organismo reagisce dopo tale periodo. Ma c'è qualche ragione di fondo ben più grave, come ha riportato il Corriere della sera. "L'ipotesi è che si tratti di un fatto tumorale. Tutti sanno che c'è una gamma articolata e diversa di fenomeni, si tratta di capire quale", ha spiegato Pannella precisando che il tempo previsto per i risultati è di "nove, dieci giorni", come ha detto a Radio Radicale.

I medici hanno infatti deciso di praticare una biopsia.

Il coraggio del loro leader sopperisce per i Radicali la mancanza di una presenza sia nel Parlamento italiano che, storicamente, da quest'anno anche in quello europeo. Il loro seguito elettorale, dopo il discreto successo degli anni '70 (grazie a battaglie vinte quali l'aborto, il divorzio e l'obiezione di coscienza) è venuto via via calando dagli anni '80 per poi ridursi al lumicino con l'arrivo del bipolarismo a inizio anni '90. Alle elezioni del 2008 solo un'alleanza col Partito democratico gli permise di avere cinque deputati alla Camera. Un accordo saltato però pochi mesi dopo le elezioni.