L'assoluzione in appello sul caso Ruby, non avrà conseguenze solo, ovviamente, per Silvio Berlusconi in quanto imputato, ma anche per tutto il centrodestra italiano. Oggi diviso e confuso. Già perché siffatta notizia apre nuovi scenari e orizzonti, oltre che facilitare il cammino di riforme avviato con il Segretario del Pd e Premier Matteo Renzi. Il quale ha comunque tenuto a precisare che il percorso sarebbe stato invariato anche in caso di condanna.

A rivelare i retroscena in casa Forza Italia e centrodestra in generale è stato oggi un quotidiano molto vicino all'ex Premier: Libero.

Intanto sono stati diversi ex compagni di partito a telefonargli, anche alcuni del Nuovo centrodestra momentaneamente da lui allontanatisi. Vedi Angelino Alfano e Roberto Formigoni. Di qui l'ipotesi di alleanze future, anche perché Ncd stenta a decollare ed ha bisogno di alleanze. L'assoluzione ha perfino ammorbidito i rapporti tra Berlusconi e Raffaele Fitto, con quest'ultimo che dopo l'exploit di preferenze ottenuto alle ultime europee ha alzato la voce nel partito. I due si vedranno martedì prossimo.

Di qui l'idea di creare un partito unico, che non sia un ritorno al Popolo della libertà, ma una coalizione unita denominata Casa delle libertà (il primo nome che ebbe la coalizione di centrodestra vent'anni fa).

Berlusconi spera di mettere insieme Alfano, ma anche la Lega, Storace e Fratelli d'Italia. Sebbene il Ministro dell'interno gli ribadisca di non volersi alleare con gli anti-euro: "Silvio scelga: o con noi nei nuovi Popolari o con gli estremisti".

Ma la vera novità anticipata da Libero sono le Primarie, da farsi a dicembre.

Per far superare agli scettici la voglia di leaderismo innata e mai sopita di Berlusconi. Anche se quest'ultimo punterebbe in cuor suo su Mariastella Gelmini, ma soprattutto, difficilmente si farebbe da parte, ritagliandosi ancora un ruolo da protagonista e attrattore di preferenze.

C'è infine un'ipotesi, ma lanciata dal Corriere della sera, di spostarsi in una nuova sede; trasformando Forza Italia in un partito "leggero".