Il Parlamento Europeo rinnovato dopo la tornata elettorale del 25 maggio 2014 ha cominciato la sua legislatura con il semestre italiano che durerà fino al 30 dicembre dell'anno corrente. Invitato speciale il Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi, il quale si presenta come uno dei più giovani leader europei e mondiali. L'autorevolezza dell'ex sindaco fiorentino concessagli da uno schiacciante 40% ottenute alle elezioni citate prima permettono al premier di usare parole dure per far capire che l'Italia è pronta a rispettare gli impegni ma l'Europa deve cambiare marcia.

"Il governo è convinto che mai come ora bisogna che l'Italia non vada in Europa a chiedere o a rivendicare, ma a portare una storia straordinaria ed un futuro all'altezza del nostro passato" questa è l'introduzione del primo ministro italiano che incalza gli europarlamentari italiani a "recuperare la fiducia nelle istituzioni e nella politica". Un Renzi che crea imbarazzo anche in uomini che ormai frequentano i salotti europei da troppi anni come Schulz, famoso per il duello verbale avuto con l'ex presidente Berlusconi. L'attacco chiaro a personaggi come il tedesco arrivano quando dichiara "Con estrema preoccupazione devo dire che se oggi l' Europa si facesse un selfie, emergerebbe il volto della stanchezza, in alcuni casi della rassegnazione".

Frasi coincise e d'effetto che cercano di portare la rottamazione anche all'interno della stessa Europa. Seconda critica all'Europa arriva sulla questione dell'austerity dove Renzi sottolinea che "la questione economica che stiamo vivendo e la discussione dell'ultimo Consiglio non è la richiesta di alcuni Paesi rispetto ad altri di cambiare le regole, noi non chiediamo di cambiare le regole, le rispettiamo ma serve anche la crescita perchè senza crescita non c' è futuro".

E' un Renzi scatenato quello che continua ad evidenziare gli errori commessi dall'Europa ignorando le richieste di aiuto e di sostegno nella gestione delle frontiere e degli sbarchi. Il premier tuona: "non chiudiamoci nelle nostre frontiere perchè non andremmo da nessuna parte. Il protagonismo dell'Europa non è solo nelle esigenze economiche ma anche nella dimensione umana: voi (il Parlamento Europeo, ndr) rappresentate un faro di civiltà, la civilizzazione della globalizzazione".

Il premier Renzi ritorna dall'Europa potendo vantare una vittoria che nessun primo ministro italiano era riuscito a conquistare prima esprimendo il dispiacere nel vedere un'Europa diversa da quella che i padri fondatori si erano immaginati. Da oggi comincia un periodo importante per l'Italia all' interno del quadro europeo. Anche gli esponenti di Forza Italia hanno manifestato fiducia ed appoggio a Matteo Renzi che può vantare una credibilità europea unica per qualsiasi leader europeo con la maggioranza degli europarlamentari italiani.