Il terzo governo di fila al potere senza l'appoggio delle elezioni politiche, il Governo Renzi, sta mettendo mani alla Costituzione Italiana formulando la riforma del Senato della Repubblica nel senso che più fa comodo alla grande torta dei più, dei partiti politici che, per l'occasione, hanno trovato un accordo quanto mai discutibile. Ci sarà la riforma del Senato, ma i senatori saranno nominati e addirittura godranno dell'immunità.

E' questo il responso dell'esame del Disegno di legge del Ministro delle Riforme Maria Elena Boschi in Commissione Affari Costituzionali del Senato.

L'emendamento principale, quello che ripristina l'attuale immunità sia per i deputati che per i senatori, è stato approvato ed ha avuto il parere favorevole da parte del governo con una maggioranza molto larga (la "torta" o, meglio, "il biscotto") composta dai seguenti partiti: Partito Democratico, Forza Italia, Nuovo Centro Destra, Scelta civica, i Popolari e la Lega Nord. Ovviamente contro il Movimento Cinque Stelle e Sel, Sinistra Ecologia e Libertà. Unico astenuto il senatore di Forza Italia ed ex direttore del Tg1, Augusto Minzolini.

E' importante capire il meccanismo del nuovo Senato: sarà una Camera di nomina composta da Sindaci e Governatori. E' evidente la possibilità per molti di essi, in odor di indagini della magistratura, essere nominati a senatori e godere dell'immunità.

Non vogliamo mettere le mani avanti, ma ci sembra il classico "biscotto" che va bene a tutti i partiti che l'hanno votato.

Il disegno di legge costituzionale arriverà in Aula al Senato a partire da mercoledì 9 luglio. Insomma l'iter di modifica della norma costituzionale è già quasi al traguardo. A saperlo prima che "il nuovo" ci riportava così tanto indietro "nel vecchio".