Matteo Renzi, nell'ambito del ridimensionamento del peso di alcuni partiti, dichiara la volontà di uno spostamento dei ministri del Nuovo Centrodestra, di Scelta Civica e Udc. Nel mirino dei cambiamenti di Renzi anche il ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini, che in seguito alle polemiche sulle nuove riforme scuola proposte da Roberto Reggi può vantare un sensibile innalzamento di polemiche-consensi. Forte minoranza per il Pd.

Renzi e il ridimensionamento dei partiti

Interessati al ridimensionamento del Governo di Matteo Renzi sono i ministri Federica Mogherini, che dalla Farnersina assumerà l'incarico di Alto Rappresentante per la politica estera nell'Unione Europea. Il suo posto sarà occupato da Marta Dassù o Roberta Pinotti, che vanta il posto di primo ministro della Difesa donna. Il rischio maggiore è per il ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini, in considerazione del sottosegretario Roberto Reggi, che ha avuto un ruolo chiave nelle riforme della Scuola e che a oggi "si scusa" con i docenti. Il ridimensionamento dei partiti interessa anche Angelino Alfano (ministro dell'Interno), Maurizio Lupi (ministro dei Trasporti) e Beatrice Lorenzin (attuale ministro della Salute), nel caso in cui il ministro della Difesa Roberta Pinotti dovesse uscire o assumere un'altra carica.



Di seguito i progetti di ridimensionamento dei partiti ricadono sul ministro dell'economia e delle finanze Pier Carlo Padoan sostituito da Graziano Delrio, attuale Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel Governo Renzi. Il ministro Giuliano Poletti potrebbe, invece, essere un possibile aspirante alla presidenza della Regione Emilia Romagna, in seguito alle dimissioni di Vasco Errani, condannato in appello per falso ideologico. Se questo caso dovesse verificarsi, a sostituire il ministro Poletti potrebbe essere Marianna Madia, ora parlamentare alla Camera dei deputati e attuale ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione.

Renzi, Giannini e Renzi: i ruoli

Una nota maggiore va al ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini. Il caso Reggi, che con le sue dichiarazioni di rifoma sulla scuola ha messo in crisi l'intero sistema del personale della scuola, mette in evidenza come il duetto Giannini-Reggi possa diventare un punto chiave nel Governo Renzi, in considerazione anche della forte attesa del vaglio di alcune riforme previste per la giornata del 15 luglio.



Il Governo Renzi ha sempre dichiarato di avere quale priorità la riforma della scuola e la risoluzione dei Quota 96, e ci si attende che anche la sua idea di ridimensionamento del peso dei partiti apporti un vantaggio a questo progetto. In realtà il piano di ridimensionamento del peso dei partiti che appoggiano il suo Governo è dettato proprio dai sempre più forti ostacoli nell'attuazione delle riforme istituzionali da tempo in programma, con l'obiettivo di apportare delle modifiche anche ai consensi. Nell'ambito delle riforme della scuola si attende comunque il 15 luglio.