Ricordate l'obiettivo del Califfato di Mosul? Conquistare Roma. Ed ecco che a Bengasi in Libia nasce l'emirato islamico ad opera del gruppo islamista Ansar Al Shariah. Ci troviamo di fronte ad una testa di ponte per invadere la coste italiane per conquistare la Roma cristiana? La storia recente in Libia è cominciata con la caduta del dittatore Muammar Gheddafi ad opera della rivolta di milizie irregolari per le quali fu determinante l'aiuto ricevuto dalla Nato. Ma poi la Libia è precipitata nel caos e con la guerra civile che ne è scaturita, adesso hanno prevalso i gruppi estremisti islamici che si ispirano ad Al Qaeda, una forza che si sta arricchendo di elementi fanatici che provengono anche dal cuore della vecchia Europa.

Bengasi

Fonti sul posto del Corriere della Sera affermano che a Bengasi gli scontri sono ancora in corso e ci sono stati circa 150 morti negli ultimi 14 giorni. Le milizie islamiche controllano il centro di Bengasi dopo che hanno sconfitto quelle più moderate di Khalifa Haftar, ex-generale libico. Ormai non si trovano più acqua, elettricità, benzina. I negozi aprono a singhiozzo, perché non c'è più sicurezza e questo rende impossibili anche gli spostamenti.

Gli uomini di Haftar non riescono a tenere testa agli avversari che sono ben armati e continuano a lanciarsi all'attacco. Lo stesso Haftar sarebbe fuggito in Egitto, al Cairo. «L'ex-generale ha dichiarato alla TV Al Arabiya che non si tratta di una capitolazione ma di una ritirata tattica che ha come obiettivo il contrattacco.

Emirato islamico

Ma va in contraddizione con Ansar Al Shariah che attraverso un proprio portavoce annuncia a Bengasi la fondazione di un «emirato islamico». Al momento non si comprende se si tratta di una iniziativa autonoma o un tentativo d'imitazione di Mosul oppure, cosa maggiormente preoccupante, un'operazione concordata con i Jihadisti del califfato proclamato in Iraq.

Tornando agli scontri, si combattono le milizie islamiche guidate dal gruppo di Misurata contro i gruppi più «laici» che sono alleati con la milizia di Zintan.

Per dichiarazione del ministro Mogherini l'aeroporto internazionale è ormai distrutto per le conseguenze dei combattimenti. Continua la chiusura delle ambasciate e la fuga degli stranieri con i mezzi resi disponibili dai Paesi d'origine.

Invece, il presidente del consiglio Renzi ha dichiarato che per il rapporto speciale Italia-Libia resta aperta la rappresentanza italiana, perché l'Italia potrebbe avere un ruolo decisivo su alcune delle questioni geopolitiche più importanti dei prossimi anni: pace, sicurezza e immigrazione. Ma andrà davvero così?