Il Senato ha ufficialmente approvato il ddl Boschi-Renzi-Berlusconi per le riforme costituzionali riscrivendo così di fatto la nostra Costituzione: limitandoci ai soli effetti che la legge avrà con riferimento ad Amnistia e Indulto 2014, va sottolineato che per i due provvedimenti di clemenza generale molto è cambiato dal punto visita normativo. Viene innanzitutto ad essere ufficiale il nuovo volto dell’art. 79 della Costituzione: l’articolo disciplina in particolare la concessione di Amnistia e Indulto, e se prima statuiva come i due provvedimenti di clemenza generale dovessero essere ratificati da entrambe le ali del Parlamento adesso, per effetto dello stesso ddl Boschi-Renzi-Berlusconi, prevede che sia la sola Camera dei Deputati a decidere al riguardo.
Tra le novità entrate in vigore con riferimento ad Amnistia e Indulto 2014 anche l’inammissibilità di un referendum sui due provvedimenti nonché l’impossibilità di presentare disegni di leggi ad iniziativa popolare che abbiano ad oggetto le due misure di clemenza generale. Cerchiamo adesso di entrare più nei particolari: nonostante il ddl Boschi-Renzi-Berlusconi riscriva l’iter di approvazione di Amnistia e Indulto 2014 né Orlando né le Istituzioni paiono al momento orientate a concedere i due provvedimenti.