Come abbiamo già avuto modo di scoprire negli scorsi articoli, la situazione politica sul campo della giustizia e in particolare sulle vicende che riguardano il sovraffollamento carcerario, si sta facendo sempre più tesa. Il Ministro Orlando in questo giorni sta incontrando i rappresentanti dei principali partiti, con l'ottica di spiegare quali saranno i punti cardine dell'esecutivo nel campo della giustizia. L'idea è di arrivare con la massima compartecipazione sociale al Consiglio dei Ministri del prossimo venerdì 29 agosto, quando con lo sblocca Italia si darà il via ad un nuovo capitolo della giustizia civile e penale in Italia.

Restano le polemiche sullo svuota carceri 2014

Uno dei punti di maggiore discordia resta sicuramente lo svuota carceri recentemente approvato. Nonostante il sovraffollamento rappresenti un problema cronico del sistema carcerario italiano, non sembra che fino ad oggi vi sia stata una forza politica di destra o sinistra in grado di arrivare ad una soluzione definitiva. Oltre a ciò, il campo sta facendo nascere numerose polemiche, principalmente tra chi lo ritiene decisamente insufficiente rispetto alla tragica situazione delle carceri (come ad esempio il partito radicale) e chi pensa che le misure attualmente decise possano servire solo a favorire la criminalità.

L'opinione dei diversi partiti politici

È chiaro che se viene messa su questo piano, la vicenda possa scatenare forti polemiche.

Durante le scorse feste di ferragosto Marco Pannella (assieme ad altri esponenti del partito radicale) ha effettuato una visita presso il carcere di Rebibbia, constatandone il deciso sovraffollamento rispetto agli standard utili a garantire il rispetto dei diritti umani dei detenuti e condizioni di lavoro sufficientemente sicure per i dipendenti pubblici che vi sono impiegati.

D'altra parte, il Movimento 5 stelle si è dichiarato molto critico contro il provvedimento svuota carceri 2014 già attuato da Renzi, definendolo come una mossa di facciata. Negli stessi giorni anche il Sappe, il sindacato degli agenti di polizia penitenziaria, ha rincarato la dose sottolineando che anche le attività di conversione della pena in attività lavorative finora disponibili non sono sufficienti a coprire l'effettivo bisogno dei detenuti.

"Secondo le leggi e il regolamento penitenziario, il lavoro è elemento cardine del trattamento penitenziario e 'strumento privilegiato' diretto a rieducare il detenuto e a reinserirlo nella società. In realtà, su questo argomento c'è profonda ipocrisia" afferma Donato Capece, segretario del sindacato.