Dopo le dichiarazioni di Mario Draghi, presidente della BCE, sulla rinuncia che i Paesi dell'Unione dovrebbero fare, in termini di sovranità, per agevolare le riforme strutturali e quindi per il bene dell'economia europea, non è mancata la replica di Beppe Grillo che nel suo blog si scatena, affermando che in realtà, Draghi avrebbe licenziato il "terzo cameriere, dopo Monti e Letta", ossia Matteo Renzi. Mario Draghi si era espresso sulle difficoltà che l'economia europea sta attraversando, e per tale motivo aveva invitato i paesi dell'Unione a cedere parte della loro sovranità a favore di riforme economico - finanziarie, volte a trarre in salvo l'Europa dalla crisi economica, iniziata alla fine del 2007.

La mancanza di riforme appropriate starebbe inficiando tutte le iniziative di politica economica attivate dalla BCE per omogeneizzare i tassi di interesse e ridurre l'inflazione. Secondo Grillo, si legge nel suo blog, il vero capo del governo italiano è Draghi, "un banchiere mai eletto da nessuno che detta ordini al Signor Napolitano il quale esegue prontamente nominando a destra e a sinistra tizio e Caio senza passare dalle elezioni".

Il leader 5 stelle accusa Renzi di non occuparsi veramente del taglio delle spese della politica, della riorganizzazione della burocrazia, di varare leggi efficienti anti corruzione, ma, di sottrarre, su indicazione del suo "padrone", la sovranità agli italiani.

Per Grillo le riforme che farebbero ripartire l'economia dovrebbero vertere, in primis, sulla restituzione dei crediti alle aziende, in particolare, quelli promessi e mai erogati. Invece Renzi & Co nasconderebbero sotto lo specchietto delle riforme, la volontà di sottrarre la sovranità popolare agli italiani. Si legge nel blog di Grillo "La risposta è che questi tizi, dal signor Napolitano in giù, stanno preparandosi alle barricate prima del default riducendo ogni interstizio in cui la volontà popolare si possa esprimere. Che altro è infatti la riforma del Senato, se non la sostanziale abolizione di un controllo parlamentare sul governo e sul processo legislativo da parte del cittadini?".