Il Senato della Repubblica ha approvato il cosiddetto decreto svuota carceri sul quale il Governo Renzi aveva posto la fiducia annunciata in Aula a Palazzo Madama dal ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi impegnata in queste ore sul ddl per le riforme costituzionali all'esame del Senato. A favore della fiducia al decreto predisposto dal ministro della Giustizia Andrea Orlando hanno votato sì 162 senatori e no 39.

Decreto svuota carceri è legge, ok fiducia al Senato

Il decreto svuota carceri, su cui è stata votata la fiducia tra scontri e polemiche, è diventato legge dello Stato nella versione del testo approvata dalla camera senza considerare le modifiche in commissione Giustizia al Senato dopo il Governo Renzi è stato battuto su un emendamento presentato dalla Lega Nord di Matteo Salvini così come è avvenuto in Aula a Palazzo Madama sul ddl per le riforme costituzionali.

"In questi anni non ci sono stati né indulti né amnistie striscianti, nessuno si è visto cancellare la propria pena". Lo ha dichiarato nell'Aula del Senato della Repubblica, presieduto da Pietro Grasso, il ministro della Giustizia Andrea Orlando in replica sul cosiddetto decreto svuota carceri, che le opposizioni considerano una sorta di indulto e amnistia, i provvedimenti generali di clemenza ad efficacia retroattiva previsti, invece, da appositi ddl il cui esame congiunti prosegue oggi in commissione Giustizia a Palazzo Madama. "La sentenza Torreggiani della Corte di Strasburgo - ha spiegato il guardasigilli Andrea Orlando nell'Aula di Palazzo Madama - non è la causa ma è la conseguenza di una dinamica che ci ha portato a sfiorare i 70.000 detenuti tra il 2011 ed il 2012 e ad avere tra i tassi di recidiva più alti".

"Mi auguro - ha poi aggiunto il ministro della Giustizia Andrea Orlando alle prese con il drammatico problema del sovraffollamento carceri - che diminuisca il tasso di propaganda. Credo che oggi ci siano le condizioni - ha sottolineato il guardasigilli del Governo Renzi - per realizzare una riforma della giustizia vera anche perché a livello internazionale ci riconoscono i risultati raggiunti".

"Questo provvedimento - ha dichiarato in una nota dichiara in una nota la senatrice della Lega Nord Erika Stefani - non è certo una riforma della giustizia, ma un decreto legge che ha tolto al Parlamento la possibilità di esprimersi. Il Governo Renzi continua ad adottare benefici nei confronti dei criminali - ha aggiunto al senatrice leghista - facendo passare l'idea che la giustizia non c'è più.

La Lega Nord ha aggiunto al senatrice Erika Stefani contraria ai ddl per indulto e amnistia - in commissione Giustizia non ha tenuto un comportamento ostruzionistico e il tempo per modificare questo testo c'era, purtroppo è mancata la volontà del Governo Renzi. Evidentemente - ha sottolineato la parlamentare della Lega Nord di Matteo Salvini impegnata sulle proposte di riforma giustizia 2014 - la maggioranza a parole si dice pronta a lavorare tutta l'estate, ma poi quando si tratta di affrontare i problemi reali dei cittadini fa di tutto - ha concluso Erika Stefani - per andare in vacanza il prima possibile". "La fiducia posta dal Governo Renzi sul testo approvato alla Camera - ha commentato il senatore Lucio Barani del Gruppo Grandi Autonomie e libertà, primo firmatario di uno dei quattro ddl per amnistia e indulto 2014 - è un'offesa per quest'Aula, ma soprattutto per il lavoro della commissione Giustizia del Senato della Repubblica che aveva apportato un'importante modifica che si è deliberatamente scelto di bypassare".