Semplice domandina: quale azienda può sopportare una perdita di 60 mila euro al giorno e continuare a sopravvivere anziché fallire? Risposta: questa azienda è il Cotral spa, la società che gestisce i pullman che collegano i comuni della regione Lazio. Il Cotral è una società partecipata al 100% dalla regione; nel 2010 il bilancio della compagnia di trasporti su gomma laziale ha fatto registrare un profondo rosso di 26 milioni di euro, l'anno successivo, 2011, 27 milioni, buco di 25 milioni per il 2012, puntualmente ricoperti dall'azionista di riferimento, appunto la regione Lazio.

Ma nel 2013 accade quello che non ti aspetti, il miracolo: l'azienda di trasporto laziale chiude il bilancio con il segno più davanti a 2,6 milioni. Finalmente inversione di tendenza, la svolta? E' quello che tutti si auspicherebbero, ma forse non è proprio così. Secondo quanto riporta il settimanale l'Espresso il segno positivo sarebbe solo il frutto di una manovra contabile, la società ha incassato 28,1 milioni liquidando pregressi crediti che non riusciva più ad incassare; e poi si è ricorso al solito sistema di battere cassa in regione per andare avanti. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti affermava lo scorso anno, dopo l'ennesima copertura nei buchi di bilancio Cotral: " Questa vergogna dei debiti accumulati non potrà avere ripercussioni sulla governance della società.

Le difficoltà del Cotral spa richiedono una decisa svolta. Bisogna chiudere un'epoca per garantire il servizio universale alle migliaia di pendolari e utenti". Il governo Renzi molto si gioca nelle garanzie di bilancio, anche per continuare a garantire il bonus di 80 euro, proprio sul futuro delle partecipate, che in Italia non è chiaro nemmeno allo stesso governo quante siano, 7700 quelle che conta il ministero del Tesoro e, in non pochi casi, anche a cosa servono.

Il compito di riorganizzare le partecipate è stato affidato al commissario governativo per la revisione della spesa pubblica, Carlo Cottarelli, una melma azionaria che costa 26 miliardi l'anno, dalla quale è urgentissimo uscire. Bisogna partire dalle 1213 aziende che hanno solo collegi sindacali, senza alcun dipendente, inutili se non proprio dannose.

Tornando alla regione Lazio, non solo Cotral comunque, enti pubblici, consorzi, agenzie, la galassia delle compartecipate nella regione è ampia e contorta, una babele di sigle, anche di controllate dalle controllate stesse contenute nei contenitori di queste società; un piccolo esercito che si occupa un po' di tutto, rendendo pesanti come elefanti i bilanci degli enti locali, dello Stato, quindi dei cittadini, che spesso hanno anche servizi non certamente di livello europeo.