Il commento a caldo del Premier Matteo Renzi non può che essere entusiastico: "nessuno potrà fermare il cambiamento iniziato oggi". Dopo una lunghissima discussione e una vera e propria marcia parlamentare, il Governo ha superato tutti gli ostacoli trovati sul suo percorso. Da qui l'affermazione di grande soddisfazione da parte del premier, che è stata rilasciata via twitter con l'hashtag #lavoltabuona e #italiariparte. Non ha caso il cinguettio è stato subito retweetato da centinaia di persone.

L'andamento della votazione e il sì definitivo

Il primo via libera al disegno di legge Boschi è arrivato dopo una lunga discussione in aula, che non è mancata di colpi di scena e di tentativi di bloccare o di modificare profondamente la riforma attraverso la proposta di numerosi emendamenti.

Alla fine la votazione ha conteggiato 183 pareri favorevoli, 4 parlamentari astenuti e nessun voto contrario. Da segnalare però che una parte del Parlamento aveva abbandonato l'aula in segno di protesta. Tra i partiti ad aver scelto questa via, il Movimento 5 stelle, mentre Lega Nord, alcuni dissidenti del PD e Sel hanno scelto di non esprimersi pur presenziando in aula.

La riforma passa all'approvazione della Camera

Nonostante la prima vittoria al Senato, il lavoro per l'approvazione della riforma del Senato non è terminato. A questo punto la decisione finale deve passare per il vaglio della Camera dei Deputati. Le prossime settimane saranno ancora molto impegnative per il Governo, visto che al confronto con il Parlamento ci sarà anche la questione della legge elettorale.

Renzi dovrà tenere conto ance dell'ala del proprio partito che è risultata dissidente durante le votazioni per la Riforma del Senato. Le loro richieste riguardano le questioni economiche, mentre i dubbi espressi su quanto appena votato parlano del rischio di un affossamento del bicameralismo. La prova del nove si terrà a tutti gli effetti alla Camera, quando si tratterà di approvare definitivamente il provvedimento. Molti sperano in una serie di modifiche, visto che i giochi non sono ancora del tutto chiusi.