"Il percorso delle riforme richiede un passo da maratoneta non da sprinter"; lo ha detto il premier Matteo Renzi commentando lo stato di avanzamento dei lavori sul ddl per le riforme costituzionali del ministro Maria Elena Boschi che ha superato ieri in Aula al Senato della Repubblica l'ultimo scoglio del voto segreto sull'emendamento del senatore Pd Felice Casson relativi ai poteri su indulto e amnistia. Il via libera al ddl per le riforme costituzionali dal Senato della Repubblica presieduto da Pietro Grasso potrebbe arrivare già giovedì 7 agosto ma l'obiettivo del premier resta comunque quello di chiudere la partita entro l'8 agosto.

Il presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi probabilmente tornerà in Aula al Senato durante la votazione finale.

Riforme 2014, indulto e amnistia nel ddl Boschi: le ultime novità dal Senato della Repubblica

"La maggioranza delle riforme costituzionali non è andata sotto - ha dichiarato il senatore dissidente di Forza Italia Augusto Minzolini a proposito del voto segreto sull'emendamento del senatore Casson (Pd) al ddl riforme relativo ad indulto e amnistia - solo perché il governo ha avuto l'accortezza e la paura di rimettersi all'Aula su un argomento peraltro controverso". Dopo aver bocciato per due voti l'emendamento su indulto e amnistia Il Senato ha approvato l'articolo 18 del ddl per le riforme costituzionali - su cui è stata siglata l'intesa tra il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e il premier Matteo Renzi pronti a un nuovo incontro - che modifica l'articolo 79 della Costituzione italiana che disciplina la concessione di amnistia e indulto.

Attualmente, ai sensi della Costituzione, "l'amnistia e l'indulto sono concessi con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera, in ogni suo articolo e nella votazione finale". Dal 2018 in poi, se sarà approvata la riforma costituzionale, il potere per la concessione di amnistia e indulto, che prima venivano concessi con decreto del presidente della Repubblica, non saranno "concessi con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera", ma con deliberata maggioranza della sola Camera dei Deputati, non avrà potere di voto il nuovo Senato "disegnato" da Renzi e Berlusconi.

Riforme Renzi - Berlusconi, al Senato procede rapidamente esame ddl Boschi

 

L'Aula del Senato della Repubblica presieduta da Pietro Grasso prosegue rapidamente con l'esame del ddl Boschi per riforme costituzionali. Sinora sono stati approvati 19 articoli. Nella seduta di ieri approvato, tra gli altri, anche l'articolo 14 del ddl Boschi sulla riforma costituzionale con 212 voti a favore, 22 contrari e 11 astenuti relativo al potere del Presidente della Repubblica di rinviare leggi alle Camere prima di promulgarle: il nuovo testo concede 30 giorni di tempo in più Capo dello Stato per la conversione dei decreti legge qualora decida il rinvio alle Camere.

Inoltre, con l'approvazione dell'articolo 16 del ddl per le riforme costituzionali il Senato ha sancito per la prima volta nella storia della Costituzione italiana il divieto da parte del governo di fare decreti in materia di riforme costituzionali, legge elettorale, ratifiche di trattati internazionali e anche leggi su bilanci e consuntivi.