Si estende su più fronti il problema del sovraffollamento nelle carceri italiane. A farsi sentire nelle ultime settimane non sono stati solo i detenuti, per i quali le misure previste dallo svuota carceri 2014 avrebbero un effetto troppo limitato. Ci riferiamo in proposito alle possibilità di convertire la pena in attività lavorativa, ma solo per chi ha commesso reati minori, oltre che ad un risarcimento di 8 euro al giorno destinato a chi ha subito condizioni di detenzione ingiuste. Ma ritornando al tema centrale in discussione, la situazione di sovraffollamento medio del 119% (secondo i dati forniti dal Ministero della Giustizia ed elaborati dal Partito Radicale) provoca grandi tensioni anche trai i lavoratori pubblici che devono assicurare l'ordine all'interno delle carceri.

Amnistia e indulto 2014: i dati forniti dalla polizia penitenziaria sul problema del sovraffollamento

I dati comunicati dai principali sindacati di Polizia Penitenziaria non sono certo confortanti in merito alla questione del sovraffollamento; mancano i dirigenti, i direttori, oltre 1700 ispettori e circa 3000 agenti. Numeri che mettono in evidenza come la sicurezza sia mantenuta al limite del possibile, con una grave carenza di organico che mette a rischio anche lo svolgimento dei compiti più banali. E tutto questo avviene in un contesto all'interno del quale le strutture ospitano molte più persone di quello che sarebbe corretto detenere.

Le ipotesi dell'esecutivo Renzi e la risposta del Segretario Generale del SAPPE

Negli ultimi tempi stanno circolando ipotesi volte a una riorganizzazione profonda del sistema carcerario, che potrebbero prevedere addirittura l'abolizione del DAP, un provvedimento estremo che permetterebbe però di eliminare tutte le 15 posizioni di dirigenti generali attualmente esistenti, mentre i direttori andrebbero ad esaurirsi nel corso del tempo.

In questo modo si pensa di ottenere maggiore efficienza unitamente ad un taglio deciso dei costi. Ma al riguardo il Segretario Generale del Sappe ha già espresso grande preoccupazione: "ogni ipotesi sul futuro operativo del Corpo di Polizia Penitenziaria nell'ambito di una più generale riorganizzazione del Ministero della Giustizia e dell'amministrazione penitenziaria non può prescindere da un confronto con chi rappresenta proprio coloro che, ogni giorno, svolgono questa dura e difficile professione.

Il Corpo di Polizia Penitenziaria è e merita di essere considerato oggi un presidio di legalità, al servizio della giustizia penale nel suo complesso e non solo del carcere: e da questo importante assunto non si può assolutamente prescindere [...] non pensino sia così facile "spazzare via la Polizia Penitenziaria". Per saperne di più bisognerà attendere il prossimo 15 ottobre, quando il Ministro Orlando presenterà il disegno di legge definitivo.