Ecco una data che i detenuti italiani e il loro legali devono ricordare: il 28 dicembre 2014 è il termine ultimo entro il quale presentare la richiesta di risarcimento al giudice di sorveglianza in merito ai giorni vissuti in carcere in condizioni di sovraffollamento. Non devessero essere queste le scadenze rispettate, ogni iter e richiesta promossa a Strasburgo risulterebbe inutile.

Ddl Svuotacarceri: ecco chi può richidere il risarcimento

Il ddl denominato "svuotacarceri" approvato nel corso della scorsa estate da Camera e Senato, prevede che i detenuti che hanno vissuto in condizioni di sovraffollamento possano richiedere un risarcimento allo Stato Italiano per la difficile situazione in cui si sono trovati.

Sono due le alternative per essere risarciti: coloro i quali hanno già terminato di scontare la propria pena, possono richiedere otto euro per ogni giorno vissuto in condizioni disumane. Le persone che invece devono ancora terminare di scontare il periodo in carcere, possono vedere diminuire i giorni di detenzione. Tale riduzione equivale ad un giorno ogni dieci vissuti in sovraffollamento.

Amnistia e indulto 2014: attenzione alla procedura per richiedere i risarcimenti

I detenuti che ritengono di avere vissuto in condizioni di sovraffollamento devono per prima cosa inviare il proprio ricorso a Strasburgo. Successivamente, e tassativamente entro il 28 dicembre 2014, devono richiedere il risarcimento presso il proprio giudice di sorveglianza (nel caso dei detenuti ancora in carcere) o il giudice civile (per chi ha già scontato) indicando tassativamente anche la data in cui hanno presentato il ricorso a Strasburgo.

A questo punto c'è da chiedersi se i giudici italiani, oberati di cause, possano prendere in considerazione tutte queste richieste in un tempo ragionevole, soprattutto nel caso dei detenuti ancora in carcere. Non sarebbe stato più semplice concedere l'amnistia o l'indulto, soprattutto per i rati minori? È questo quanto si chiedono i Radicali Italiani assieme ad altre frange del Parlamento, oltre che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.