È stallo in Parlamento per l'approvazione di un provvedimento di clemenza generalizzato, volto a rimediare almeno in parte alla grave situazione di sovraffollamento che permane nelle carceri italiane. Purtroppo bisogna ammettere che la questione non sembra potersi risolversi in breve tempo, visto che la discussione dei quattro progetti di legge per l'amnistia e l'indulto 2014 (portati avanti da Ciro Falanga e Nadia Ginetti in Commissione Giustizia al Senato) prosegue da parecchie settimane con continui rinvii e nuove riunioni di aggiornamento, senza che sia stata effettivamente trovata una linea Comune.

L'idea che si stanno facendo in molti è quella del rimbalzo della responsabilità, visto anche che il Governo sul tema ha già adottato il provvedimento svuota carceri 2014, che prevede misure alternative alla carcerazione e rimborsi per chi ha subito condizioni di detenzione ingiuste. Ma nella pratica si tratta di un risarcimento di 8 euro al giorno, mentre secondo il Partito Radicale in molti faranno fatica anche solo a chiederlo, visto che per la pratica è necessaria l'assistenza di un legale e i tempi per inoltrare le domande si chiudono al 27 dicembre.

L'amnistia e l'indulto è una misura scomoda? La politica alimenta il giustizialismo

Resta il dubbio che quello dell'amnistia e dell'indulto possa essere un tema scomodo da trattare per la politica, visto che il provvedimento (per quanto necessario) avrà inevitabilmente un costo per chi lo approverà.

D'altra parte, è lo stesso Ministro della Giustizia Andrea Orlando a spiegare che al riguardo pesa l'ideologia di alcuni partiti, che sfruttano un'eventuale azione di clemenza per fare campagna elettorale presso i propri elettori. "È la politica che alimenta il populismo penale, non i magistrati" afferma il Guardasigilli, che a proposito dello svuota carceri, criticato da alcune formazioni minori come un indulto mascherato che a loro parere non doveva essere avvallato, continua: "cito l'esempio del provvedimento svuota carceri, una norma di civiltà che ci ha evitato una condanna da parte dell'UE".

Nuovo intervento, parla il Presidente della Camera. Prosegue emergenza nelle carceri

Dopo le tante dichiarazioni da parte delle istituzioni (a partire da quelle del Presidente Giorgio Napolitano fino agli avvertimenti arrivati dall'Ue e perfino dalla Commissione per il rispetto dei diritti umani dell'Onu), arriva una nuova presa di posizione da parte di Laura Boldrini, Presidente della Camera: "il sovraffollamento carcerario è un ostacolo alla riabilitazione delle persone detenute.

Il problema delle carceri è una questione all'ordine del giorno, perché il sistema carcerario ha ancora tanti problemi". A prova di ciò basterebbe prendere lo spaventoso numero di suicidi già avvenuto nelle carceri quest'anno, a cui sta facendo seguito addirittura la denuncia di simili episodi da parte delle forze dell'ordine. Donato Capece, Segretario Generale del Sappe, ha affermato a tal proposito: "negli ultimi 3 anni si sono suicidati più di 30 poliziotti e dal 2000 sono stati complessivamente più di 100, ai quali sono da aggiungere i suicidi di un direttore d'istituto e di un dirigente generale. Lo ripetiamo da tempo: bisogna intervenire con soluzioni concrete, con forme di aiuto e di sostegno".

Parole molto preoccupanti, che confermano come le pur lodevoli iniziative portate avanti sin qui devono essere seguite da misure più incisive. E voi cosa ne pensate? Fateci sapere la vostra opinione con un commento.