Resta preoccupante la situazione delle carceri italiane, soprattutto a causa del grave sovraffollamento che è stato affrontato solo in parte dal recente provvedimento svuota carceri 2014, ad opera del Ministro della Giustizia Andrea Orlando e del Governo Renzi. Con tale misura si è dato il via alla conversione della pena in attività lavorativa esterna per coloro che hanno commesso reati minori, ma la situazione di degrado è tale da richiedere l'adozione di una nuova strategia al riguardo. È infatti di questi giorni la notizia dell'ennesimo suicidio, avvenuto nel carcere Bancali di Sassari lo scorso 6 settembre, mentre nella giornata di ieri è stato sventato un tentato suicidio ad opera della polizia penitenziaria nel carcere di Torino.

I nuovi provvedimenti di indulto e amnistia in discussione al Senato

È in questo clima che si stanno discutendo in commissione Giustizia al Senato dei nuovi provvedimenti per la concessione di un atto di clemenza generalizzato. Al momento sussistono due orientamenti politici diversi, uno ad opera della maggioranza che vorrebbe procedere con interventi sulla linea di quelli già approvati di recente dal Governo Renzi. Vi è poi lo schieramento dell'opposizione (e in particolare di Forza Italia), che sarebbe favorevole ad un'amnistia di portata più ampia, concessa attraverso una legge ad hoc. Sul tema vi sono stati anche numerosi interventi extraparlamentari, il più noto dei quali è probabilmente quello portato avanti dal partito radicale come una vera e propria battaglia storica del movimento.

Marco Pannella e Rita Bernardini hanno più volte visitato le carceri italiane, analizzato i dati del sovraffollamento rilasciati dal Ministero della Giustizia e chiesto a gran voce un intervento risolutivo per mettere fine alle condizioni disumane nelle quali versano moltissimi detenuti italiani.

L'intervento di LED sul tema del sovraffollamento carcerario

Sulla questione è recentemente intervenuto anche Luigi Lacquaniti di Led - libertà e diritti; una sua visita al carcere di Palmi ha rivelato il grave stato di degrado che permea il sistema penitenziario in Calabria.

Secondo Lacquaniti "l'articolo 27 della costituzione prevede che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. La missione che gli istituti di pena […] dovrebbero perseguire è quella di rivedere percorsi di reinserimento". Il problema del sovraffollamento secondo il deputato non sarebbe legato solo alla mancanza di posti adeguati in cella, ma anche alla grave carenza di organico delle forzi di sicurezza carceraria e alle condizioni spesso degradate degli ambienti di detenzione.