Nuovi appelli per amnistia e indulto 2014 e un nuovo intervento di Marco Pannella in favore di tutti i detenuti e in particolare di Bernardo Provenzano, il boss corleonese ex numero uno di Cosa nostra finito in carcere dopo 43 anni di latitanza. "Come partito e galassia radicale - ha dichiarato oggi il leader storico dei radicali Marco Pannella - dovremo offrire e organizzare i diritti di difesa violati di Bernardo Provenzano, dei suoi parenti, dei figli, che per il 41 bis (il regime di 'carcere duro', ndr) non possono vedere il padre, l'82enne Bernardo Provenzano che ben tre procure della Repubblica - ha sottolineato Pannella in una nota rilanciata dall'agenzia di stampa Public Policy - hanno dichiarato incapace di intendere e volere.

"Si difendono i diritti umani e dello stato di diritto contro le miserevoli ragion di stato che rendono i territori ciechi", ha aggiunto il presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito che ieri, dopo l'iniziativa nei giorni scorsi con una delegazione di radicali e a Rita Bernardini nel carcere di Arghillà a Reggio Calabria, ha rinnovato ieri durante una manifestazione a Foggia l'appello dei radicali per indulto e amnistia 2014-2015 contro la "tortura" nelle carceri, per i diritti dei detenuti e per far "rientrare l'Italia in uno Stato di legalità europea" sulla giustizia.

Pannella: nostri obiettivi amnistia e indulto, diritti per Provenzano

"Amnistia e indulto - ha detto Marco Pannella che sul drammatico problema del sovraffollamento carceri e dei diritti dei detenuti ha ricevuto nei mesi scorsi la storica telefonata di Papa Francesco - sono due obiettivi che noi radicali continueremo a portare avanti", ha detto il leader storico radicale.

I quattro disegni di legge per la concessione di amnistia e indulto - presentati dai senatori Enrico Buemi, Luigi Manconi, Lucio Barani, Luigi Compagna e altri cofirmatari, relatori Ciro Falanga e Nadia Ginetti - sono oggi martedì 9 settembre 2014 all'ordine del giorno dei lavori della commissione Giustizia del Senato della Repubblica presieduta dal senatore Francesco Nitto Palma.

Mentre prosegue tra scontri e polemiche il dibattito politico sulla riforma della giustizia del Governo Renzi presentata dal guardasigilli Andrea Orlando. Diversi i nodi da sciogliere sia per quanto riguarda la riforma della giustizia civile, sia per quanto riguarda la riforma della giustizia penale e anche su come affrontare il problema del sovraffollamento carceri già sanzionato dalla Corte di Strasburgo.

Riforma giustizia, nuovo intervento Anm

Dopo l'annunciato sciopero dei giudici di pace per la mancata riforma della magistratura di pace, sulla riforma della giustizia si fa sentire di nuovo la voce dell'Associazione nazionale magistrati. "Nel settore civile, pur essendo positiva l'introduzione di strumenti tesi a promuovere la composizione stragiudiziale delle liti, questi saranno però poco efficaci - si legge in un passaggio della lunga relazione dell'Anm sulla riforma della giustizia del Governo Renzi - se lasciati all'iniziativa volontaria delle parti, gravati di maggiori oneri economici e non assistiti da forti incentivi e da sanzioni che scoraggino cause manifestamente infondate".

"Senza entrare nel merito delle possibili scelte legislative - si legge ancora nella relazione sulla riforma della giustizia dell'Associazione nazionale magistrati presieduta da Rodolfo Maria Sabelli - ancora una volta si osserva come l'inerzia della politica vada in parallelo con periodiche, violente accuse rivolte ai magistrati di volersi sostituire al legislatore".